5 Ottobre 2023
Antonio Lacasella: quando la musica bussa al cuore
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Quella di Antonio Lacasella è una storia particolare. Come fa un dipendente delle poste di Bruino a comporre musica con la tastiera orchestrale elettronica, strumento di grande complessità, senza avere mai studiato musica e senza saper leggere gli spartiti musicali?
Per capirlo dobbiamo tornare al 2 gennaio 2007, quando è chiamato a sostituire un collega della filiale di Trana, paese in cui abita. A metà mattina Antonio avverte un forte forte dolore al petto: «mi sentivo cadere e ho chiesto aiuto al mio collega», racconta. Chiamato il 118, si scopre che l’ambulanza si trova proprio davanti alla filiale e il soccorso è dunque tempestivo. Si tratta di un’occlusione coronarica. Trasportato all’Ospedale San Luigi di Orbassano, viene operato e dopo alcuni giorni dimesso, con la raccomandazione di fare lunghe passeggiate. Antonio segue il consiglio dei medici e si concede lunghe camminate nei boschi. Qui inizia la sua esperienza particolare: «sentivo il rumore dell’acqua del ruscello, il fruscio del vento tra gli alberi, i miei passi e nel mentre una musica che non ho mai sentito prima mi attraversa la testa e la sensazione è che in qualche modo mi voglia aiutare in questo mio cammino. Mi sento proprio bene, come se fossi in un altro mondo».
Ritornato a casa si confida con la moglie Adriana che lo ascolta e suggerisce che forse lui sta sentendo le note della natura, la musica del bosco, ma Antonio sa perfettamente che la musica che lo attraversa è differente, di altro genere.
Trascorre il tempo e a marzo dello stesso anno, mentre sta camminando nel bosco, accusa un nuovo forte bruciore al petto. «Preso dal panico penso subito che sia un altro attacco e così riprendo il sentiero per tornare a casa, e a un tratto mi si presenta un bivio: da una parte si scende verso il Comune, dall’altro sentiero si scende verso la chiesa. Mi sento attratto dalla via che porta alla chiesa. Imboccandola, mi sento avvolto come in un immenso abbraccio, una sensazione che non so descrivere. Entro in chiesa, non per pregare, ma mi dirigo verso l’unico strumento disponibile: l’organo». Antonio precisa che canta nel coro, ma non sa assolutamente suonare, non conosce le note, non sa leggere gli spartiti, nonostante la sua famiglia abbia una tradizione musicale di pregio: il fratello più piccolo è direttore d’orchestra, il più grande è organista e l’ultimo fratello è maestro di coro.
Antonio appoggia la mano destra sull’organo e sente vivida una mano che si appoggia sulla sua e inizia a suonare. «Lascio la mano sinistra sulla gamba, non so fare gli accordi, e inizio a suonare sentendo scaturire da dentro la felicità, mi sento letteralmente in Paradiso e nel mentre non vedo l’ora di raccontare a mia moglie tutte queste sensazioni». Adriana, dal canto suo, non comprende cosa stia accadendo a suo marito ma, se lui sta bene, lei è contenta e lo appoggia.
Trascorsi una ventina di giorni, nei quali Antonio seguita a suonare l’organo in Chiesa, avviene un altro fatto eccezionale. Mentre suona l’organo nella chiesa vuota, si sente improvvisamente osservato e di lì a poco compare improvvisamente un giovane, prima come ombra e poi materializzandosi. Indossa un vestito nero e una camicia bianca, lo avvicina e gli chiede se sia lui l’organista della chiesa. Antonio risponde che lui non è l’organista, che è lì per “giocare”. Il giovane allora gli risponde che in realtà non è vero che Antonio sta giocando e per tre volte gli suggerisce di non suonare più l’organo, ma la tastiera orchestrale e lo rassicura che con questo strumento imparerà ad usare anche la mano sinistra e porterà gioia in chi lo ascolterà. «Il tempo di girarmi a prendere il notes per appuntare i suggerimenti del giovane ed ecco era scomparso dalla chiesa». Ancora una volta racconta tutto al parroco e poi alla moglie che lo vede persino trasformato in viso.
Antonio, che non sa nemmeno quale strumento sia la tastiera orchestrale, acquista lo strumento, come suggerito dal giovane. Il giorno del suo compleanno, il 3 settembre, decide di superare il suo timore e si mette all’opera. Da quel momento in poi inizia a comporre e a incidere brani che raccoglie in CD.
La sua storia particolare diventa molto popolare e nota, tanto che è chiamato a suonare in diversi concerti che diventano sempre più partecipati, l’ultimo è stato in favore dell’Istituto di Ricerca di Candiolo. Nel suo percorso è ospitato anche su Rai 1 nella trasmissione condotta da Eleonora Daniele “Storie Vere”, durante la quale, oltre a raccontare la sua storia singolare, presenta il brano “Il Canto degli angeli”.
Molti sono i compositori, musicisti e tecnici che sono incuriositi dalle sue capacità e tutti concordano col fatto che componga in modo “antico”, utilizzando una semantica musicale essenziale e primitiva.
Antonio, che in questo periodo sta promuovendo il suo ottavo CD, prodotto da una nota etichetta pinerolese, ci tiene a puntualizzare che parte del ricavato dei dischi e dei concerti viene sempre devoluto per progetti di beneficenza.
Cristina Castagnola
Chi è Antonio Lacasella?
Antonio Lacasella nasce a Foggia nel 1952 da una famiglia di 4 figli maschi e si trasferisce prima a Bologna per studiare medicina e, costretto a lasciare gli studi per esigenze famigliari e alla salute cagionevole della mamma, si trasferisce in seguito a Roma dove gli viene offerto un lavoro in ambito assicurativo che porta avanti con molto successo. Avendo lasciato l’Università, è però chiamato a svolgere il servizio militare, periodo che utilizza anche per partecipare a svariati concorsi, uno dei quali lo porta a trasferirsi in Piemonte, in servizio alle Poste Italiane. Prende servizio alle Poste di Bruino dove lavorerà per 40 anni.
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