22 Aprile 2022
Angrogna festeggia i 50 anni del GTA

L’amministrazione comunale propone sabato 30 aprile alle 15 un pomeriggio di festa per il 50° anniversario di fondazione del Gruppo Teatro Angrogna.

50 anni di GTA
Dopo gli appuntamenti per il 25 aprile, il Teatro Angrogna torna a casa per festeggiare – sabato 30 aprile – i suoi primi 50 anni, proprio nel paese dove nacque nel 1972 e di cui porta il nome. Appuntamento dalle 15 in piazza del Municipio a San Lorenzo, sotto l’antica Ala Comunale e nella Sala delle Associazioni.
Un’iniziativa dell’amministrazione comunale
Gli attuali componenti dell’associazione, tra cui quattro dei suoi fondatori, festeggeranno su iniziativa dell’Amministrazione comunale, il cinquantenario di fondazione con una festa che cercherà di coniugare la gioia della solidarietà e del ritrovarsi insieme, uno sguardo doveroso al passato e una riflessione sui giorni difficili che caratterizzano questa primavera di guerra del 2022.
Un libro di Giuseppe Platone
Si inizia alle 15, con la presentazione da parte dell’assessore Eleonora Barotto del nuovo “Quaderno del Centro di Documentazione” opera di Giuseppe Platone dal titolo “50 anni del Gruppo Teatro Angrogna”, un volume ricco di immagini e dati che aiutano per capire “come questa avventura abbia potuto operare e crescere per così tanti anni riuscendo a trasmettere il risultato di una ricerca collettiva condotta in proprio e volta a costruire per quanto possibile una società diversa, più partecipata e attenta verso chiunque venga oggi privato dei suoi diritti e financo della parola”.
Ninna nanna della guerra
Ci sarà anche la proiezione del video “Ninna nanna della guerra”, l’originale televisivo realizzato nel 1986, in piena emergenza Chernobyl, da RAI TRE per la regia di Sergio Ariotti . Il film, della durata di 35 minuti, venne girato in gran parte in val d’Angrogna e vi parteciparono, oltre agli attori ed alle attrici del GTA, diversi abitanti del posto, bambini e anziani.
Il semitoun di Marco Rovara
I vari momenti della manifestazione saranno scanditi da musiche e danze tradizionali suonate al “semitoùn” da Marco Rovara.
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