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Territorio  

Angoli magici sul lago Maggiore

Angoli magici sul lago Maggiore

25 novembre 2014

Monti Morissolo e Morissolino. Un itinerario ad anello percorribile tutto l’anno

Ci sono mete che per la loro altezza limitata sono fattibili quasi tutto l’anno salvo forti nevicate. A volte si cerca la meta appagante in luoghi lontani e ci sfuggono angoli di paradiso alle porte di casa come questi, raggiungibili con poca fatica, poco dislivello, ma con una vista impagabile, in questo specifico caso sul Lago Maggiore. Ci riferiamo alle sommità della Cima di Morissolo (1311 m) e Monte Morissolino (1410 m). Ecco come arrivarci. Prendere l’autostrada Torino – Milano, per poi proseguire sullo svincolo A26 Genova Voltri SS 33 Sempione Gravellona Toce, allacciandosi alla S.S. 34 del Lago Maggiore uscendo a Verbania. Proseguire quindi verso il lago, superando la prima indicazione per Mergozzo, per poi incontrare una grande rotonda sulla strada provinciale che occorre superare, non perdendo di vista i cartelli che indicano Premeno e le segnalazioni per l’Istituto Auxologico Italiano di Piancavallo, punto di partenza per il nostro giro ad anello.
A lato della struttura ospedaliera si diparte una carreggiata larga, pianeggiante e priva di protezioni laterali, assolutamente vietata al traffico motorizzato, con scorci incredibili sul lago, in alcuni punti a ridosso di uno strapiombo, ma che per la larghezza del tracciato non offre pericoli di sorta, tanto che tale primo tratto viene percorso da diversi ricoverati obesi per cui il moto è il primo passo di guarigione e dove si possono incontrare anche intere famiglie e relativi cani a passeggio, ciclisti con mountain bike ed escursionisti. Quest’incredibile strada pedonale, vero balcone sul sottostante lago con scorci di rara bellezza paesaggistica, conduce ad un evidente sommità rocciosa, talmente caratteristica da rendere l’ambiente un luogo veramente inusuale se non unico per attrarre chiunque sia assetato di spettacoli naturali di particolare splendore. Ma la magia deve ancora arrivare. Infatti arrivando nei pressi di una fontana, si è attratti da un serie di gallerie che permettono l’esplorazione proprio sul lato ove il cucuzzolo strapiomba sul lago. Siamo sotto la prima sommità che è la Cima Morissolo (1311 m). Il completamento ideale del percorso è percorrere tutte le gallerie della vecchia linea Cadorna, sempre aperte, anche se affiancate da un’inferriata di protezione. Non occorre la pila. Superata l’ultima galleria (la più lunga) uscire a destra ove vi è anche una breve palestra naturale di arrampicata (monotiri) su un tratto esposto. Non lasciarsi ingannare da una scaletta in ferro che conduce ad una galleria franata e impraticabile. Sulla destra invece seguendo una freccia direzionale con su scritto “VETTA”, si raggiunge un tratto con scalini naturali scolpiti nella roccia che aggirano il tratto più problematico per chi soffrisse di vertigini, per addossarsi alla roccia (senza mai dover usare le mani) che sale con impagabile vista sul lago e sulle montagne attorno sino all’anticima caratterizzata da tre croci metalliche quasi allineate. Da qui la vetta è raggiungibile in pochi minuti (50 metri sopra le tre croci) che ripaga in pieno dell’adrenalina causata dal passaggio esposto, tra l’altro evitabile dal lato opposto se si desidera comunque raggiungere questa prima meta. In cima vi sono anche due tavole di orientamento da cui si possono osservare e conoscere (perché indicate sulle planimetrie in esse contenute) tutte le montagne circostanti, visto che il panorama spazia a 360 gradi oltre che su buona parte del Lago Maggiore, sul Verbano e sul Ticino, anche sulle montagne circostanti e d’oltre confine. Raggiunta la Cima di Morissolo (1311 m), dopo una sosta per ammirare i panorami su citati, si riprende il cammino scendendo dal lato opposto (più facile e meno scosceso) ma che vi evita l’impagabile anello completo. Tornati alla fontana con una scritta: “Acqua non potabile” (di sicuro posta solo a causa delle nuove direttive che impongono a volte eccessi di zelo, perché a nostro parere è più buona dell’acqua filtrata che beviamo normalmente), si prende la cresta che torna in direzione della linea di partenza, ma sovrastando la strada sterrata dell’andata. La cresta erbosa, ove è possibile incontrare pecore e caprette al pascolo, man mano che ci si alza, offre una visione d’incanto sulla cima di Morissolo appena salita, che da qui appare come una guglia insormontabile che si affaccia a precipizio sul lago. La facilissima e piacevole cresta conduce in breve sul Monte Morissolino (1410 m) che chiude ad anello un percorso da restare veramente a bocca aperta per quello che offre con poca fatica, ma tante visioni d’incanto. La discesa da questa seconda cima (ripida solo nel primo tratto), degrada sul lato opposto in direzione dell’Istituto Auxologico. Il parcheggio più comodo è posto a circa 100 metri a monte del piazzale di partenza, sulla stradina asfaltata che va in direzione dei Monti Spalavera e Cima D’Alpe, ottime mete per un’altra escursione.

Note tecniche: 3 ore per l’intero giro, compresa la digressione ad anello alla Cima di Morissolo e lo scavalcamento al rientro del Monte Morissolino, con un dislivello di 200 metri circa in totale. Difficoltà: Turistico – Escursionistica (con un breve tratto EE nella digressione dalle gallerie se si desidera compiere l’anello completo).

Mauro Carlesso e Lodovico Marchisio

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