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Territorio  

Andar per funghi sì, ma con giudizio

Andar per funghi sì, ma con giudizio

Negli ultimi giorni i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (CNSAS Piemonte) sono dovuti intervenire sette volte per soccorrere cercatori di funghi infortunati o smarriti.

Da un punto di vista statistico, nel 2017, le operazioni di soccorso rivolte a “fungaioli” sono state numericamente poco significative, ma hanno richiesto tempo sia per individuare sia per soccorrere i cercatori di funghi, che si muovono lontano dai sentieri in zone anche impervie.

Dall’inizio dell’anno, i tecnici del CNSAS Piemonte hanno già soccorso 26 persone di cui 5 decedute. Anche in tutto il 2017 i decessi erano stati, 5 a fronte di 53 persone soccorse.

«Per quanto riguarda l’anno in corso – ha dichiarato Luca Giaj Arcota, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese – non stiamo ancora vivendo una situazione di allarme sugli incidenti ai cercatori di funghi. Tuttavia è importante lanciare un messaggio di prevenzione a tutti gli appassionati di micologia perché vengano adottate alcune basilari misure di sicurezza che possono salvare una vita o evitare di mobilitare le squadre di soccorso». Insomma l’invito è alla prudenza. Tra le indicazioni da seguire: «non avventurarsi da soli e comunicare con precisione la propria meta… indossare calzature adatte, in particolare scarponcini da trekking e non gli stivali di gomma… non fare troppo affidamento sui telefoni cellulari che sovente nelle zone migliori per i funghi non prendono a causa della conformazione del territorio».

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