16 Ottobre 2014
Alluvione nel tortonese. La caritas si mobilita
16 ottobre 2014
Dalla notte di domenica 12 ottobre e fino alla serata di lunedì 13 una grande parte del territorio della diocesi di Tortona (basso alessandrino) è stata colpita da un violento nubifragio che ha creato notevoli disagi e ha fatto danni che devono essere ancora quantificati. Il vescovo mons. Canessa ha reso noto che la Chiesa diocesana e la Caritas si stanno mobilitando per aiutare economicamente le realtà colpite e ha annunciato che nelle prossime settimane sarà scelta la data per promuovere una raccolta di fondi durante le funzioni domenicali nelle parrocchie.
Arquata Scrivia, Novi Ligure, Borghetto Borghera, Serravalle Scrivia, Stazzano, la Val Curone, la val Grue, Viguzzolo, Castelnuovo e numerosi paesi nella zona compresa tra le valli Stura, Lemme, Orba, Scrivia e Borbera, tra cui Castelletto d’Orba, sono stati investite da un autentico diluvio. Nella giornata di lunedì sono state chiuse l’autostrada A7 e la A21 e la provinciale 131 a Costa Vescovado, il ponte di Villalvernia e Stazzano sullo Scrivia che è in più punti è esondato. Sono risultate impraticabili per qualche tempo anche la provinciale 120 per esondazione del torrente Grue e la 119 a Casasco.
Chiusa la SS 35 bis dallo stabilimento dolciario Elah Dufour e la 126 a Cerreto Grue. Allagamenti e case isolate a Garbagna mentre sono risultati numerosi i casi di cantine allagate nei centri abitati.
A Tortona alcuni sottopassi allagati e chiusi. Scuole chiuse a Novi, Arquata e Serravalle nelle giornate di lunedì e di martedì. Ad Arquata Scrivia una collina è franata dietro una palazzina e gli occupanti, cinque persone, sono state evacuati. A Novi Ligure per la forte pioggia le fogne non sono riuscite a ricevere il flusso di acqua in arrivo pure dalla zona collinare. I sottopassaggi si sono allagati, così come diverse zone della città. Le autorità sono intervenute presso l’ospedale cittadino, dove è stato chiuso il reparto di rianimazione. Lunedì è rimasto chiuso anche l’Outlet di Serravalle. Nella zone appenniniche e collinari si è verificato anche qualche isolato fenomeno franoso. Per quanto riguarda il Tortonese le aree particolarmente colpite da esondazioni sono collocate in Val Grue e Val Curone dove nove strade su dieci sono diventate inaccessibili e dove l’acqua e il fango hanno colpito duramente frutteti e capannoni, magazzini per il ricovero dei prodotti locali e scorte in generale. In molti campi allagati era appena stato seminato il frumento mentre in altri si trovavano ingenti quantità di mais da raccogliere. La condizione più preoccupante è stata registrata tra Arquata e Gavi a causa dell’ondata di maltempo che per l’intera notte di domenica e la mattinata di lunedì ha interessato tutta l’area. La pioggia insistente ha colpito diversi comuni impegnando i vigili del fuoco di Alessandria e Novi Ligure in operazioni di salvataggio di automobilisti rimasti bloccati a causa dell’acqua o di persone che si sono rifugiate sopra alle macchine o ai piani alti degli edifici. Le intense precipitazioni hanno, infatti, provocato pesanti allagamenti, in particolare a Gavi dove diverse persone sono rimaste bloccate a causa dell’acqua che ha invaso le strade. Allagamenti sono stati segnalati in diversi sottopassi ferroviari, con l’acqua salita ben oltre il livello dei marciapiedi. Le violenti piogge hanno pesantemente colpito anche tutta la valle del Grue, dove il torrente si è spaventosamente ingrossato.
Preoccupante la situazione nelle frazioni di fondovalle del comune di Sarezzano (dal Bricco alla Baracca e a Palazzina) invase dall’acqua penetrata nelle cantine e salita al piano terra delle abitazioni. Danni particolarmente gravi alla Baracca dove dalle alture alla sinistra del torrente scende il Rio Peschiera, le cui acque si sono aggiunte a quelle del Grue. Il Grue ha trascinato con sé, oltre a detriti di ogni genere, anche tronchi sradicati nel percorso a monte, con la minaccia di ostruire i ponti. Proprio nei giorni scorsi la Confraternita di San Ruffino aveva inviato, a nome della popolazione, una richiesta al sindaco di interventi, tra cui l’urgente necessità di ripulire il letto del Grue dalla invadente vegetazione che da anni ostruisce il corso d’acqua. Le acque del torrente per diverse ore sono state tutt’uno con la campagna intorno, arrivando fino alla strada provinciale. I danni si lamentano lungo tutta la valle da Garbagna a Viguzzolo, dove tutti i ponti che superano il torrente sono stati chiusi. E’ crollato anche parte del muro di cinta che delimita il castello della frazione Palazzo, dove è stata allagata la piazza antistante il Municipio. Grossi danni a case, a coltivazioni e ai mezzi agricoli tra il Bricco di Sarezzano e Viguzzolo dove è stata chiusa la Via Nuova. Una Val Grue davvero martoriata che ha richiamato alla memoria la drammatica alluvione del 25 agosto 1935. L’alluvione ha messo in ginocchio anche l’entroterra genovese. In alta Valle Scrivia e in alta Val Trebbia ci sono stati paesi isolati per giorni. Tra questi Pentema, Olcesi, Serrè e Crosi che sono frazioni di Torriglia.
In alta Valbrevenna il cedimento della carreggiata sulla strada comunale tra ha isolato numerosi centri abitati tra cui Tonno e Casareggio appartenenti alla Diocesi tortonese. Il sindaco di Torriglia ha raccontato di aver sfollato due famiglie con una teleferica creata dal soccorso alpino e dalla guardia forestale.
Danni ingenti a Savignone, Casella e a Montoggio dove l’abitato è stato invaso dal torrente Carpi.
Da Il Popolo – Tortona
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