Wanda Ferrero è una camminatrice che ha scoperto anni fa la sua passione per la montagna, risiede ad Avigliana e ha 86 anni portati alla grande. Il merito del suo fisico eccezionale lo attribuisce alla ginnastica quotidiana e alla sua passione per le camminate a bassa quota, atte a percorrere l’arco delle cime meno “blasonate” e a torto dimenticate della Valle di Susa che racchiudono anche a quote minori, piccoli scrigni da scoprire. Non sempre, infatti, è necessario salire in alta quota per trovare un segnale di vetta rappresentativo di una cima magari poco frequentata. Questo percorso di ricerca per Wanda Ferrero è iniziato l’11 marzo del 2014 quando con il celebre alpinista Luciano Ratto (classe 1932), primo uomo al mondo ad aver percorso tutti i “quattromila” delle nostre alpi, ha deciso di percorrere il “Sentiero degli Orridi” che collega dall’alto Chianocco con Foresto, inaugurato il 23 marzo 1997 e tuttora ben conservato. La digressione che ora vi andrò a descrivere è nata dal desiderio di far conoscere a Luciano e a Wanda un erto sentiero, scavato nella roccia, in parte franato, ubicato a lato del percorso, mai ripristinato, che riporterebbe in vita la conoscenza del lavoro certosino dei montanari di un tempo che avevano attrezzato un vero e proprio sentiero sulla precipite parete del Truc San Martino, sito sopra Foresto a quota 872 m. Quindi finito il giro programmato facemmo una digressione sulla cima sopra menzionata per scendere il “sentiero dimenticato”. Causa le frane per il mancato ripristino, seppur percorribile ancora con la massima prudenza, per l’esposizione e un punto franato, Wanda per la prima volta nella sua vita si era trovata legata ai suoi due improvvisati compagni di cordata. Scesa con successo a valle, l’azione non passò inosservata e i giornali locali riportarono la notizia. Ebbene a tre anni da quell’impresa nel giorno di Pasquetta (17 aprile 2017), Wanda ha voluto risalire su quella cima, sulla quale oggi sventola un drappo tricolore logorato dagli agenti atmosferici. Fu proprio questo discorso sui sentieri mai ripristinati che ci condusse nello stesso giorno sulla Rocca del Segnale o di San Valeriano (680 m) che si può raggiungere in breve sia dal basso sia da Gandoglio (zona le Goje). La cima, sulla quale svetta un bell’ometto, già visibile dalla SS 24 non è affatto segnata ma costituisce un punto caratteristico per la sua formazione geologica. Varrebbe davvero la pena riportare alla luce anche questi sentieri che percorrono un tratto di storia e soprattutto permetterebbero a persone come Wanda di salire su piccole guglie dimenticate e a torto bistrattate perché non hanno vie di roccia su cui salire, pur essendo rocciose e invitanti dal lato estetico a tutti gli effetti.

Lodovico Marchisio

Wanda sulla Rocca di San Valeriano