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Alba. Arrestata dai Carabinieri la “banda del buco”

Alba. Arrestata dai Carabinieri la “banda del buco”
Silenziosi e accorti – addirittura si levavano le scarpe prima di entrare in casa delle vittime per non lasciare impronte -, i componenti della “banda del buco” negli ultimi mesi hanno compiuto almeno 42 furti in abitazione, tra le province di Cuneo, Torino e Asti.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Alba hanno proceduto al fermo di due persone, entrambe albanesi e deferito in stato di libertà sette persone, cinque bulgari e due macedoni, con l’accusa di furti in abitazione, ricettazione, riciclaggio, utilizzo fraudolento di carte di credito e porto abusivo di armi.
La banda era specializzata nella “tecnica del buco”: riuscivano a forare i serramenti delle finestre e facevano scattare la maniglia all’interno. Colpivano a tappeto le zone prescelte, muovendosi a piedi tra un obiettivo e l’altro e scegliendo soprattutto ville isolate e B&B, dove potevano trovare i bottini più grossi e auto parcheggiate in giardino. Colpivano anche se in casa erano presenti persone a dormire. Nel caso in cui la malcapitata vittima si svegliava ai due ladri non passava nella mente di scappare anzi la invitavano a tornare a dormire continuando il furto.
L’indagine, denominata “Passo falso” e coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, è iniziata a settembre e ha permesso di documentare la presunta responsabilità degli indagati in almeno quarantadue furti in abitazione, compiuti tra settembre e novembre tra Cuneo, Asti e Torino.
I due, al fine di ostacolare le indagini, alternavano ogni giorno obiettivi differenti, spaziando per le tre province, muovendosi nel cuore della notte e cambiando sempre l’autovettura per gli spostamenti. Nei tre mesi d’indagine i due hanno rubato e utilizzato ben 7 autovetture, tutte recuperate e riconsegnate ai legittimi proprietari. Alcune di queste sono state poi smontate, punzonate e ricettate da altrettanti cittadini di origine bulgara e macedone pronti per esportarle all’estero. Per sottrarsi a qualunque controllo di polizia percorrevano sentieri del bosco dopo aver lasciato le autovetture in strade secondarie e più isolate, indossando sempre passamontagna, guanti e lasciando i telefoni cellulari a casa.
Tra i furti più rocamboleschi si ricorda quello consumato presso il comune di Sommariva Bosco in cui sono stati asportati quattordici scalini in pietra di serizzo della scala principale esterna che portava presso l’abitazione della famiglia colpita. La mattina dopo quest’ultima ha dovuto chiamare i Vigili del Fuoco per uscire di casa. Nel corso dell’attività investigativa sono state recuperate oltre le autovetture anche gioielli, orologi, abbigliamento e borse da donna griffati, smart phone, elettrodomestici, utensileria e attrezzatura agricola sottratto nel corso degli svariati colpi. Il tutto è stato riconsegnato dai Carabinieri ai legittimi proprietari.

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