14 Maggio 2014
Al Lingotto assemblea Coldiretti Torino

14 maggio 2014
L’assemblea di Coldiretti Torino si è svolta al Lingotto, martedì sera 12 maggio. Al tavolo della presidenza: Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti; Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Piemonte; Michele Mellano, direttore Coldiretti Torino. Nella prima parte dell’assise sono state approvate alcune modifiche statutarie, il bilancio consuntivo 2013 e quello preventivo 2014. «L’assemblea è stato un momento importante per fare il punto sulla situazione delle problematiche e delle opportunità che oggi interessano il settore agricolo – spiega Michele Mellano –. Una riflessione partita dalla Nuova Pac, politica agricola comunitaria che, proprio in queste ore, sta vivendo momenti importanti, legati al confronto in atto in sede di Conferenza Stato-Regioni. Anche in questo contesto Coldiretti si sta spendendo per portare avanti le proposte a tutela delle vere aziende agricole. In particolare si chiede attenzione al settore zootecnico e a quello cerealicolo, da sempre punti di forza dell’agricoltura torinese e subalpina. Altro argomento affrontato la questione del nuovo Programma di sviluppo rurale. Un tema che è stato al centro del confronto, che Coldiretti Piemonte, ha organizzato nei giorni scorsi con tutti i candidati alla presidenza del Governo regionale che uscirà dalle urne il prossimo 25 maggio. Tra le richieste: la riduzione della burocrazia inutile e la semplificazione della normativa, con l’obiettivo di fornite risposte certe e tempestive agli imprenditori agricoli e alle loro imprese». Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, ha aperto il suo intervento con una buona notizia per il Made in Italy: «Saranno finalmente resi pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare. Un risultato che arriva dopo le proteste degli agricoltori di Coldiretti sul Brennero e le molteplici iniziative di mobilitazione, messe in campo da Coldiretti al fine di contrastare le aggressioni al Made in Italy, conseguenti alla lavorazione nel nostro Paese di prodotti alimentari oggetto di importazione o di scambio intracomunitario e la successiva messa in commercio come prodotti autenticamente italiani». Moncalvo ha aggiunto: «La buona notizia arriva dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha accolto la nostra richiesta di togliere il “segreto di Stato” sui dati inerenti agli scambi per sostenere la ripresa economica in una situazione in cui contiene materie prime straniere circa un terzo della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy, all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole». Sulla nuova Pac il presidente Moncalvo ha spiegato: «Coldiretti sta lavorando fortemente per ottenere una riforma della Pac che garantisca equità e giustizia sociale. Nell’impegno che stiamo conducendo al primo posto c’è la lotta alle rendite e a tutti quei beneficiari dei contributi comunitari che oggi non hanno nulla a che vedere con le vere imprese agricole. Si tratta di soggetti che non vivono e lavorano di agricoltura, ma che sono forti beneficiari della Pac. In Italia i primi tremila beneficiari della Pac rappresentano appena lo 0,2% dei coltivatori, ma si portano a casa oltre 600milioni di euro. Questo significa che oggi il 15% delle risorse è in mano al 0,2% dei soggetti. Questa è la prima grave iniquità e rendita da eliminare. L’occasione per farlo arriva con la riforma della nuova Pac e questo, per Coldiretti, è il primo passo fondamentale per riportare le risorse verso chi vive e lavora di agricoltura».
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