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Airasca. SKF investirà 60 milioni per una nuova fabbrica

Airasca. SKF investirà 60 milioni per una nuova fabbrica

La Direzione di SKF ha incontrato stamattina (4 marzo) presso il Turin Hotel Palace di Torino le segreterie nazionali di FIM FIOM UILM e FALI unitamente alle RSU dei siti torinesi.

L’azienda ha annunciato un piano di investimento di oltre 60 milioni di euro per potenziare il sito di Airasca: entro il 2023 verranno costruite una nuova fabbrica di 20mila metri quadri e due nuove linee moderne World Class Manufacturing. L’Inizio dei lavori dovrebbe partire già il prossimo luglio. Il segmento dei cuscinetti ad Airasca super precisi diventerà così un HUB mondiale. Il piano dell’azienda prevede che i siti di Pianezza e Villar Perosa confluiscano tutti ad Airasca con i 359 addetti ora presenti e le rispettive linee di produzioni esistenti.

L’imponente investimento potrebbe rivelarsi una grande occasione di sviluppo del territorio e delle competenze e a livello occupazionale. Al riguardo il Segretario Generale Davide Provenzano ha dichiarato: «Questo annuncio è ancora più importante visto il momento che stiamo attraversando, SKF scommette sull’Italia e su Torino. Questo dimostra le grandi potenzialità del nostro territorio e la grande competenza dei nostri addetti operai e impiegati veri artefici di questo successo. La grande Airasca che sta nascendo sarà il polo mondiale di questa specifica produzione. La modernità delle linee e le nuove competenze che acquisiranno gli addetti saranno garanzia di un solido futuro per dipendenti. Attrarre investimenti non è affatto semplice, ma oggi viene dimostrato che investire nel nostro paese conviene anche contro competitor europei molto ben attrezzati. Oggi viene inoltre sancito con chiarezza che laddove le relazioni industriali sono incentrate ad un modello partecipativo e inclusivo dei sindacati vi sono i presupposti per investire e crescere in termini di volumi e ricchezza prodotta. Il modello SKF sposa appieno il nostro credo nel coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti».

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