Skip to Main Content

Città  

Abbadia Alpina. Aprire un negozio nel mezzo del covid, un sogno di speranza

Abbadia Alpina. Aprire un negozio nel mezzo del covid, un sogno di speranza

I sogni aiutano a vivere meglio, diceva qualcuno. Di certo il sogno di Lorna Peyrot, che lo scorso 17 novembre ha aperto ad Abbadia Alpina (in via Nazionale 39) il negozio “Profumo di Pane”, per molti è un segnale di speranza.

«A maggio si è liberato il locale – spiega Lorna – e ho subito preso contatti con il proprietario e, tempo di ottenere un finanziamento dalla banca, ho preso la decisione di lasciare il mio lavoro da impiegata a tempo indeterminato per inseguire questo sogno in cui spero in futuro possa affiancarmi mio marito (che lavora alla Primotecs di Villar Perosa)».

Certo in piena emergenza covid, aprire una rivendita di pane a due passi da vari supermercati non è proprio da tutti. «Qualcuno mi ha preso per matta, ma io ho pensato: è adesso che c’è bisogno di questo servizio in questo quartiere, non tra qualche mese». Nella zona infatti ci sono altre piccoli negozi, ma da tempo mancava un posto dove comprare il pane (e non solo): «Abbiamo scelto di tenere una serie di prodotti tipici delle valli e del pinerolese (ad esempio il miele di Prali, il liquore LarIce di Pragelato), prodotti che provengono da aziende agricole che li preparano senza additivi e conservanti: quello che mangiamo è anche quello che determina la nostra salute; magari costa un po’ di più, ma la qualità è tutta un’altra rispetto ai prodotti del supermercato». E i clienti sembrano gradire: «Sono in tanti a dirmi: “che bello avere un negozio di pane sotto casa e non dover più andare fino a Pinerolo…”». Nel quartiere inoltre ci sono molti anziani, che hanno un po’ paura dei supermercati durante la pandemia e, soprattutto, che sono contenti di essere seguiti con cura come solo un negozio di prossimità riesce a fare: «Cerchiamo di soddisfare anche le richieste particolari, quelle che la grande distribuzione fatica a soddisfare».

Per Lorna la cura del cliente è un’arte imparata nel suo paese d’origine, Prali, soprattutto dal papà Dino, falegname: «Con lui, che ora non c’è più, andavo alle fiere, alle esposizioni. Mi diceva sempre: il cliente va consigliato, ma soprattutto ascoltato, coccolato, trattato con amore. E io ora cerco di fare così». E in questo periodo in cui tutti sono intristiti e frastornati dal covid, ce n’è davvero bisogno.

LASCIA UN COMMENTO  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *