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A 30 anni dalla morte si cercano testimonianze sulla “Santa” di Volvera

A 30 anni dalla morte si cercano testimonianze sulla “Santa” di Volvera

Il gruppo “Amici di Mariuccia” sta inoltre raccogliendo testimonianze sulla vita della “santa” di Volvera per promuoverne la causa di beatificazione.

 

Si chiamava Mariuccia Sopegno, meglio nota come la “santa” di Volvera, della quale nel 2023 ricorre il 30° anniversario della morte.

 

Testimonianze in vista della causa di beatificazione

Domenica 25 giugno, nel cortile della sua casa natale a Volvera), è stata celebrata una messa in suo ricordo, su iniziativa del gruppo “Amici di Mariuccia”, gruppo che sta inoltre raccogliendo testimonianze sulla vita della “santa” per promuoverne la causa di beatificazione.

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  • Silvana says:

    Nel 1990 mio marito subì un delicato intervento alla testa, in attesa che questo avvenisse io mi stavo ammalando di depressione, avevamo entrambi 29 anni e una bambina di 3 anni che lui era convinto non avrebbe visto crescere. Un bel giorno io ho cominciato ad essere più serena e ad affrontare le difficoltà che ci aspettavano con tanta forza. Non se perché mi sentivo forte, forse non me lo ero nemmeno chiesta. Poi poco tempo dopo l’intervento una amica mi parlò di Mariuccia, mostrandomi una ricevuta di un telegramma con cui le chiedeva di starci vicino. Tutto andò bene; l’intervento, la ripresa, perché avrebbe dovuto stare almeno 3 giorni in intensiva invece ci passò solo la prima notte, fu dimesso dall’ospedale una settimana dopo l’intervento e dopo due giorni era in giro in vespa come niente fosse accaduto, il nostro medico curante era scioccato e non si spiegava come fosse possibile. In seguito non c’è stato alcun disturbo permanente di quelli che ci avevano ipotizzato.
    Ci siamo recati da lei la prima volta dopo 3 mesi e quando mio marito è arrivato davanti a Mariuccia, lei lo ha salutato chiamandolo per nome e subito ha messo le sue mani sulla testa e disse …ora stai bene, ti hanno pulito bene, riceverai una lettera che ti dirà di fare delle radioterapie, tu falle! La lettera arrivò dopo pochi giorni, esattamente come aveva detto…sono passati 35 anni.
    Abbiamo avuto modo poi, finché è rimasta in vita, di recarci da lei per altre persone bisognose e tutte hanno ricevuto aiuto. Mariuccia è sempre tra noi, la chiamiamo sempre, e lei c’è come aveva promesso. Grazie Mariuccia

  • luca says:

    Oggi che sto leggende le ultime notizie sul funerale di Papa Francesco, il Papa che ha amato gli ultimi, i poveri e i malati, un pensiero va al mio incontro con Mariuccia. Se non ricordo male avevo venti anni (tra breve ne compio sessanta) e venivo da un periodo di sofferenza dovuto ad un incidente in moto all’età di diciassette anni, dove avevo riportato traumi importanti agli arti inferiori. Dopo innumerevoli interventi chirurgici e non vedendo una soluzione ad una infezione nel femore, decido di seguire il consiglio di mia zia che abitava a Torino e andare a trovare questa nonnina di Volvera che aiutava a guarire i malati. Mia zia aveva conosciuto Mariuccia purtroppo o per fortuna a causa della malattia di suo marito affetto da una malattia neurale degenerativa delle gambe. Mariuccia aveva potuto fare poco per mio zio, aveva riconosciuto la gravità della malattia, ma quando metteva una maglia toccata da lei, stava un pochino meglio per qualche giorno. Ma veniamo a me, arrivato a Volvera che albeggiava, con mia zia ci siamo messi in fila per entrare nella cascina e dopo non ricordo bene quanto, siamo entrati nel cortile e poi nella stalla dove c’erano le panche per l’attesa. In quella stanza ascoltando la gente che era li con me, potevo vedere il luogo da dove Maria aveva avuto l’apparizione della signora vestita di bianco. Dopo un’attesa interminabile si apre una porticina e ci fanno entrare nella sua camera, eravamo forse una ventina non ricordo bene, e anche qui ci mettiamo in fila intorno al letto e lungo le pareti della camera piene di ex voto fino ad arrivare davanti a Lei. Una “nonnina” dolce, gentile che con una fare amorevole mi chiede quale fosse il mio problema. Gli parlo dell’infezione e lei mi tocca la gamba, sento un calore forte che mi pervade e lei guardando in alto mi dice “questa è una brutta ostiomelite” “ma non ti preoccupare vedrai che l’intervento che farai risolverà il problema”. Non ho capito più nulla, penso di averla salutata e come se fossi in trans sono uscito e appena ho potuto, non so dove, mi sono seduto per terra ed ho iniziato a piangere come non facevo da tanto con mia zia che mi guardava anche lei con le lacrime sul viso. Feci l’intervento previsto di li a breve a Firenze e, dopo tre precedenti interventi che non avevano portato a nulla, l’infezione passo definitivamente. I dottori sono stati molto bravi ma pensare a quell’incontro con Mariuccia che mi rassicurava è stato eccezionale e, ancora oggi, porto nel cuore quegli istanti passati con Lei e alla sua carezza sul volto con la quale mi ha saluto. Ciao Mariuccia…..

  • Cristina says:

    Devo dire grazie alla Santa di Volvera per avermi guarito quando dopo un intervento di ernia al disco all’età di trentadue anni e con due bambini piccoli, mi sono ritrovata nuovamente con i dolori che non mi facevano né stare in piedi né seduta né sdraiata . È stato difficilissimo per due anni sofferenze e notti in bianco. Una mia collega di lavoro mi suggeri’ di andar a Volvera ed io preso un treno e poi un pullman fra sofferenze che si possono immaginare, con la mia bambina mi sono recata da Lei. La coda era enorme, pulmann, auto, gente che pregava. Un ‘atmosfera mistica tutto intorno a noi. Le lacrime mi scendevano senza motivo e non capivo. Una volta davanti a Lei, ho chiesto se mi poteva aiutare e Lei mi ha messo una mano dietro la schiena. Avevo un body che si è magicamente sganciato da solo perché ho sentito la sua mano sulla pelle. Ha guardato mia figlia e le ha detto delle bellissime parole per cui tutte e due abbiamo continuato a piangere di commozione. Tornata a casa, nulla era successo e i dolori erano continui. Ho pensato che non era successo nulla, che non c’era stato quello che mi sarei aspettata e che mi avevano detto sarebbe accaduto. Questo succedeva di mercoledì. La domenica mattina, nel lettone con i miei bambini sento un improvviso dolore lancinante alla schiena come se mi avessero strappato la spina dorsale. Ho lanciato un urlo che ha spaventato tutti, ma da quel momento i dolori erano scomparsi. La Santa aveva fatto il miracolo. Aggiungo che mi avevano detto di portare del cotone e delle magliette che poi Lei passando avrebbe benedetto. Ebbene oramai non li ho più. Sono stati usati nei momenti di bisogno ed ogni volta hanno risolto le situazioni dolorose.” Il cotone della Mariuccia”, così lo chiamavamo. Vorrei davvero che fosse beatificata per tutto il bene che ha fatto a tutti ed io prego per la sua beatificazione.

  • giuseppina says:

    Racconto un fatto che mi ha raccontatto mia mamma per anni. Mia mamma purtroppo è venuta a mancare a gennaio 2024 all’età di 76 anni. Negli anni ’70 (75 /76 o 77) mia mamma che soffriva di problemi renali si reca dalla Svizzera a Torino, avendo li un fratello che viveva con la sua famiglia. Mia mamma era originaria dalla Sicilia. A quei tempi stava molto male e io e mio fratello eravamo piccolini. Inoltre finanziariamente avevamo delle difficoltà. Su consiglio di mio zio mia mamma si reca presso la signora Mariuccia chiedendo se sarebbe guarita e rientrata finalmente in Italia. Mia mamma descriveva Mariuccia come una signora esile dalla pelle bianchissima ed uno sguardo dolcissimo. Con voce dolce Mariuccia le prende le mani e spiega: tu hai i reni che non funzionano ( mia mamma non le aveva raccontato della sua malattia.).si, sarebbe ritornata in Italia ma in seguito la sua vita sarebbe stata in Svizzera per via della salute. Mia mamma per ringraziarla voleva dare un’offerta. A questo punto Mariuccia rifiuta con le seguente parole: tieni tu questi soldi perchè ne avai bisogno per il viaggio di ritorno. E cosi fu, come Mariuccia aveva previsto. Per un breve periodo ci siamo ritirati in Sicilia, ma in seguito siamo ritornati in Svizzera. Mia mamma è stata trapiantata di reni due volte (nel 1981 e nel 2006). Mia mamma mi manca tantissimo (cosi anche il mio papà che è venuto a mancare un mese dopo la mia mamma). Il ricordo di quel racconto è sempre vivo in me. Anche oggi quando casualmente ho trovato un vecchio bigliettino da visita di Mariuccia Sopegno fra gli oggetti cari di mia mamma.

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