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Attualità  

25 novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

25 novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

23 novembre 2013

Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la “Giornata contro la violenza sulle donne” per ricordare le tre sorelle Miraball, torturate, stuprate e uccise dai militari del dittatore Trujillo, nel 1960 a Santo Domingo.
Con la risoluzione 54/134 of 17 del dicembre 1999 l’Assemblea Generale dell’ONU ha fissato per il 25 novembre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne.
La violenza contro le donne ha molte facce: le uccisioni e gli stupri sono gli aspetti più drammatici delle violenze dentro e fuori le mura domestiche, nei luoghi di lavoro, per le strade. I dati riguardanti le violenze subite dalle donne sono agghiaccianti, soprattutto se riferiti alla società civile. La violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica è la pura violazione dei diritti umani e, talvolta, l’assenza di leggi adeguate e il silenzio sono complici di tali violazioni.
La violenza è sofferenza e umiliazione. È la prima causa di morte tra le donne nel mondo.
Istituzioni, servizi, strutture educative, forze dell’ordine, parti sociali, partiti politici, mass-media, donne e uomini, tutti si devono sentire coinvolti in un’unica forza di cambiamento.

Il Comune di Pinerolo è vicino da tempo a questo tema, vuole essere coinvolto e cerca di fare qualcosa in modo attivo. «Ciò che si vuole mandare è un messaggio importante di rispetto reciproco – ha detto il sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero, presentando le iniziative per la giornata – si deve lavorare sul cambiamento culturale, solo così si può crescere.
A questo proposito è necessario offrire occasioni di incontro e supporto che permettano di sensibilizzare la società, le persone e aiutino a porre maggiore attenzione all’argomento».
La Commissione alle Pari Opportunità del Comune di Pinerolo ha aderito alla campagna “ 365 giorni no alla violenza alle donne”, impegnandosi a portare avanti con eventi, iniziative e progetti il discorso della lotta contro la violenza alle donne. Ha inoltre patrocinato un progetto “L’Arte per dire no alla violenza sulle donne” rivolto alle Scuole Superiori, in particolare alle classi 4 e 5, che consiste nella produzione di materiali letterali o artistici a partire dal titolo del progetto.
Accanto a ciò, l’Associazione “Svolta Donna” propone una serie di incontri per operatori che devono intervenire su questo problema. Sono 4 incontri che si svolgono nel mese di Novembre a cui sono invitati polizia municipale, carabinieri, forze dell’ordine, avvocati… E’ un occasione per approfondire queste tematiche e per capire che tipo di risposte possono esserci. Un’altra associazione di psicologhe si sta muovendo in quest’ottica, l’Associazione “Ohana”, che si rivolge agli uomini che cercano di controllare la loro parte violenta.

Sul tema, e con la partecipazione del gruppo Uomini in Cammino, giovedì 28 novembre alle ore 21 andrà in scena al Teatro Incontro di Pinerolo (via Caprilli, 31), lo spettacolo “Manutenzioni. Uomini a nudo”, riduzione teatrale tratta dal libro “Uomini che odiano amano le donne” di Monica Lanfranco.

Tutto comincia con un viaggio in treno e un articolo della rivista Internazionale: la giornalista inglese Laurie Penny,(collaboratrice del Guardian) racconta di aver provato a fare alcune domande rivolte agli uomini sulla loro sessualità, chiedendo ai suoi contatti maschili, in forma anonima, se avessero avuto voglia di rispondere. In Italia ci ha provato Monica Lanfranco, che dal suo blog sul Fatto quotidiano ha lanciato sei domande, chiedendo agli uomini di rispondere alla sua email.
Per una volta, invece che parole di donne sulla sessualità e la violenza, si è chiesto agli uomini di esporsi, di soffermarsi a pensare su di loro, il loro corpo, il loro desiderio, i lati oscuri del loro genere. Ivano Malcotti, che si è occupato del percorso teatrale, parla di “Teatro di cittadinanza”, cioè che utilizza attori non professionisti per creare un pathos differente, più ricco dal punto di vista emotivo. Si cerca di portare in scena il cittadino comune. Sulla scena si dà infatti voce ad una parte maschile diversa rispetto a quella tragicamente presente nella cronaca nera o nella ordinaria e ottusa rappresentazione televisiva: non si tratta di soggetti caricaturali, ma di voci ‘normali’, riconoscibili, che dicono ciò che solitamente non viene detto apertamente, in una comunicazione che arriva diretta all’ascoltatore, che pensiamo non possa rimanere indifferente. (tratto dal sito: http://manutenzionilapiece.wordpress.com).

Ilaria Boaglio

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