24 Aprile 2018
25 aprile con Costruire Cantando al Centro Ebraico
Quasi mai a un gruppo delle valli capita di essere invitato ad esibirsi a Torino. Capita a “Costruire Cantando”. Infatti mercoledì 25 aprile alle 21 il Centro Sociale della Comunità ebraica di Torino (in Piazzetta Primo Levi 12), accoglierà il gruppo pinaschese impegnato nell’anteprima del Concerto Spettacolo: “Il dottore dai capelli rossi. Paolo Diena e la Resistenza”.
«L’idea del nuovo spettacolo – racconta Loredana Prot, decana del gruppo – è nata in occasione della commemorazione del sacrificio di Diena, che annualmente si tiene intorno dalla data della sua morte a Inverso Pinasca».
Proprio in occasione di uno spettacolo a Inverso Pinasca, Bruna Laudi della Comunità Ebraica torinese conosce il gruppo “Costruire Cantando”: «Due anni fa – racconta – alla commemorazione di Paolo Diena, il gruppo mise in scena uno spettacolo dedicato al partigiano Castagna (ndr “Voglio essere libero”) che mi colpì molto – per l’equilibrio, la leggerezza, l’accuratezza storica dei testi e la gradevolezza – e pensai che sarebbe stato bello farlo conoscere alla comunità ebraica per il 25 aprile». Purtroppo «l’anno scorso il salone era già impegnato, così l’invito è stato per quest’anno». Con una sorpresa: «Addirittura il gruppo per l’occasione ha preparato uno spettacolo nuovo concentrato sulla figura di Paolo Diena e della sua famiglia, ispirandosi al libro “Per via invisibile” di Alberto Cavaglion, ma anche contattando Floriana, la moglie di Giorgio Diena (ndr fratello di Paolo e partigiano sopravvissuto alla guerra)».
D’altronde Loredana Prot, se non storica di professione, sulla guerra partigiana ha lavorato a lungo quando si occupava del Laboratorio di Storia della Scuola “Franco Marro” di Villar Perosa e anche da pensionata continua nei suoi studi che si trasfondono sovente anche nei lavori di “Costruire Cantando”. Sulla vicenda di Paolo Diena, Loredana ha attinto anche molto dalle testimonianze di Cesare Castagna, diretto testimone della vicenda a cui toccò anche l’ingrato compito di provvedere alla prima sepoltura di Paolo «a Côto Rauto sulle nostre montagne dove si è conclusa la sua giovane esistenza» l’11 ottobre 1944. «Lo spettacolo – aggiunge Loredana – porta in scena la storia resistenziale e umana di uno studente torinese di medicina, che diventerà medico – partigiano sulle montagne della val Pellice e della val Chisone, e il cui padre ebreo morirà nel campo di concentramento di Flossembürg».
La figura di Paolo viene fatta rivivere «attraverso la corrispondenza con la sua famiglia e le testimonianze di chi l’ha conosciuto. I racconti a più voci sono intercalati da brani musicali eseguiti dal vivo con la passione che contraddistingue il gruppo. Le scene, semplici ed essenziali, sono di grande impatto emotivo, grazie al costante intreccio di musica, parole e immagini». Come nello stile di “Costruire Cantando” si assiste a «una vicenda personale che si intreccia con la grande storia e restituisce un’immagine della Resistenza priva di retorica, tassello di un periodo tragico e travagliato delle nostre Valli, che rivive, che emoziona perché torna ad avere un volto».
E così dall’incontro quasi casuale tra Loredana e Bruna è nato lo stimolo a questo nuovo spettacolo «che – sottolinea Bruna Laudi – immagino porti in sé la sensibilità sulle memorie della Resistenza tipiche delle valli, dove la memoria di quei fatti è radicata e si può dire si succhia con il latte materno. E forse è proprio per via di questo coinvolgimento emotivo che gli spettacoli di “Costruire Cantando” hanno sempre una marcia in più!»
GUIDO ROSTAGNO
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