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Nessun rimpianto nella stagione dei record

Nessun rimpianto nella stagione dei record

Hockey. La Valpe si ferma solo in finale, al termine di un’annata trionfale

Parise e Bentivoglio ValpeCi è andata davvero vicino la Valpe. 1′ e 58″ separavano gli uomini di Flanagan dalla vittoria che avrebbe annullato il primo match point e allungato la serie, ma le speranze dei biancorossi si sono infrante su un goal di Bentivoglio. La prima rete della gara è di Sirianni, che al 4′ batte Plante con un gran tiro al volo. Non dura tanto la festa dei biancorossi, perché al 7′ Ulmer riporta la partita in parità, prima che una doppietta di Borrelli (al 13′ e al 18′) ribalti il risultato: si va negli spogliatoi sul parziale di 1-3, con la Valpe che sembra incapace di abbozzare una reazione. Quella che va in scena nei secondi 20′, è però la frazione più bella di tutto il campionato: passano appena 32 secondi quando Brian Ihnacak (in prima linea per sostituire lo squalificato DiCasmirro) si inventa un gran goal al termine di uno slalom tra i difensori. Passa un minuto, e la Valpe pareggia, grazie a Anderson (ancora una volta schierato positivamente come attaccante) che ribadisce in rete un rimbalzo contro la balaustra. Il pareggio infonde fiducia nei biancorossi, e Plante si scopre goalie da playoff e al 27′ un contropiede finalizzato, ancora una volta, da Layne Ulmer. L’Asiago cerca di chiudere l’incontro, ma al 33′ Spelda pesca in jolly con un gran tiro dalla blu: è 4-4. La partita cambia nuovamente, perché ora è di nuovo la Valpe ad avere in mano il gioco e al 38′ uno scatenato Aquino segna la rete che vale il 5-4: con un parziale di 4-1, nel secondo periodo i biancorossi hanno ribaltato il risultato. Nel terzo tempo la Valpe va più volte vicina al sesto goal, ma negli ultimi minuti l’Asiago pressa e, quando mancano meno di due giri di lancette alla sirena, trova l’insperato pareggio con Bentivoglio. Si va all’overtime, dove a Ulmer bastano 20 secondi per scoccare un tiro che viene deviato da un difensore e mette la parola fine a partita e campionato. Per i veneti è festa grande, il capitano Borrelli può alzare quello che è lo scudetto numero 4 della storia dell’Asiago (che ne ha vinti tre solo negli ultimi quattro anni). Un titolo decisamente meritato per quanto fatto vedere nella post season, anche se gli uomini di Parco non hanno vinto per manifesta superiorità come era pronosticabile prima della finale, quanto più per una serie di episodi: la Valpe se l’è giocata davvero fino all’ultimo.

È stata comunque una scorpacciata di soddisfazioni

Al termine di questo match è arrivata una piccola soddisfazione: Sirianni è stato premiato dalla Proraso (main sponsor del campionato di A1) miglior giocatore in assoluto della stagione, Flanagan come miglior allenatore. Anche in questo caso successi assolutamente meritati, che ricordano – se ancora ce ne fosse bisogno – la strepitosa stagione di Johnson e compagni. Ad agosto i tifosi biancorossi non sapevano se la Valpe avrebbe affrontato o meno il campionato di A1, ora il rammarico è aver perso la finale scudetto. Un’esperienza nuova, visto che il miglior risultato della Valpe era stata la semifinale raggiunta due anni fa, a cui si aggiunge il primo trofeo da esporre in bacheca. Quella Coppa Italia vinta a Torino, a gennaio, da una squadra che ha strapazzato l’Alleghe favorito (7-3) e che ha impressionato davvero tutti. La vittoria ha cento padri e la sconfitta è orfana, si dice. Mai come ora questa frase sembra calzare a pennello sui biancorossi: il successo è stato costruito passo per passo sin dall’arrivo del Direttore Sportivo Armani, a cui è seguito quello dell’allenatore Flanagan, di stranieri di altra categoria come Dupont, ecc. Merito loro, ma anche di chi a Torre ce li ha portati. Il più grande (forse l’unico) rammarico è quello di aver assistito solo raramente ad un Cotta Morandini gremito. Innumerevoli i motivi: la crisi in primis, i costi dei biglietti poi, ma anche una curiosa coincidenza delle diritte Tv in occasione delle partite casalinghe (della finale la Rai ha trasmesso solo le tre partite giocate al Cotta!).

Quale futuro?

La prossima stagione è tutto un grande punto interrogativo. Le due squadre che si sono affrontate ai playout, Fassa e Pontebba, non navigano in acque tranquille: i friulani, sconfitti nella lotta per non retrocedere, dovrebbero affrontare il prossimo anno il campionato di A2, ma gli altoatesini hanno annunciato la chiusura dell’attività per il prossimo anno e l’Appiano, che ha battuto il Vipiteno nella playoff di A2, non sembra intenzionato a salire di categoria. Al momento i team per il prossimo campionato sarebbero quindi 8 (Alleghe, Asiago, Bolzano, Cortina, Milano, Renon, Val Pusteria e Valpellice), ma si parla anche di un allargamento ad altre società per un campionato a 12 squadre; ma siamo ancora nel campo delle ipotesi. Anche la Valpe non se la passa benissimo: il lato della gestione sportiva è sostanzialmente in pari ma la società sta ancora aspettando che la Regione Piemonte versi nelle casse i finanziamenti previsti per la gestione del Cotta Morandini. L’impressione, e la speranza, è che alla fine questa questione venga risolta e la Regione sborsi quanto dovuto. La Val Pellice non può proprio stare senza la sua Valpe.

Per gli azzurri la stagione non è finita

Rob Sirianni, Nate DiCasmirro e Trevor Johnson non sono ancora in vacanza: sono infatti ad Egna, dove la nazionale italiana guidata da Tom Pokel sta preparando i mondiali di Budapest che inizieranno domenica 14 aprile, quando gli azzurri affronteranno la Corea del Sud. Le altre partite sono in programma lunedì 15 contro il Giappone, mercoledì 17 contro la Gran Bretagna, venerdì 19 contro l’Ungheria e sabato 20 contro il Kazakistan. L’obiettivo degli azzuri è finire il girone nei primi due posti, per tornare in quella Top Division salutata a testa bassa lo scorso anno.

Nicolò Mosca

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