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Due chiacchiere con Don Aldo Rabino, da diversi anni padre spirituale del Torino Calcio

Due chiacchiere con Don Aldo Rabino, da diversi anni padre spirituale del Torino Calcio

Rivalta di Torino. Centro Oasi Laura Vicuna. “Oggi è il centro in cui i giovani ed i bambini hanno l’opportunità di crescere e di formarsi ai valori che lo sport ed il tempo libero offrono” Una chiacchierata davvero interessante e ricca di spunti quella che abbiamo avuto con Don Aldo Rabino, il quale ci ha presentato il Centro O.A.S.I. Laura Vicuna, sito a Rivalta di Torino, per la precisione in località Tetti Francesi, una bella realtà sportiva locale, attraverso la quale, ci ricorda Don Aldo “i giovani ed i bambini hanno l’opportunità di crescere e di educarsi ai valori più belli che lo sport ed il tempo libero offrono: lealtà, obbedienza, rinuncia, fedeltà agli impegni, rispetto per i vinti, altruismo, fraternità, attenzione reciproco, gioco corretto, perdono, senso della giustizia, rispetto delle regole della vita”. Insomma lo sport, come la musica, come strumento di crescita collettiva e di formazione della giustizia sociale ma anche come elemento in grado di ricondurre ai veri talenti del Cristiano.
Mi pare doveroso però cominciare presentandovi il nostro interlocutore, che ringraziamo per la disponibilità e per la tempestività con cui si è reso disponibile per la nostra intervista. Sacerdote salesiano e appassionato sportivo, Don Aldo Rabino dedica da sempre la sua vita ai giovani ed ha ricoperto spesso cariche importanti anche per quanto riguarda il mondo dello sport, anche a livello nazionale e dirigenziale. E’ stato Presidente del settore scolastico giovanile, Piemonte e Valle d’Aosta, della Federazione Italiana Gioco Calcio. Dal 1979 ha ricoperto diversi ruoli federali in Federcalcio. Da diversi anni è il padre spirituale del Torino Calcio. Nel 1969 ha fondato, insieme ad alcuni giovani, l’associazione OASI sviluppando gli ideali e lo stile di lavoro dell’Operazione Mato Grosso. Oggi l’OASI conta in Torino circa 500 volontari e lavora per e con i giovani in favore di bambini malati e di bisognosi. Opera sia in Italia che nel Mato Grosso del Sud in Brasile.
“Inizialmente” esordisce don Aldo, “ l’idea è stata di alcune suore, che negli anni successivi hanno dato in gestione la proprietà per poi venderla. Certamente non è stato facile, perché si è trattato di un vero e proprio acquisto del centro e della sua intera tenuta, per cui ci si è dovuti accollare una serie di costi non indifferenti. Tuttavia le potenzialità erano grandi e si è deciso di affrontare questa bella sfida, che oggi si sta rivelando davvero vincente”.
“Nel ’64, quando è stata aperta la nostra piscina”, prosegue don Aldo, “non c’erano altre piscine da Torino a Cuneo, a Luserna San Giovanni e questa era l’unica piscina a disposizione in un territorio molto vasto”.
“Nel 1992 la struttura è passata in diverse mani, ma purtroppo con il magro risultato di pochi servizi e troppe speculazioni. Poi l’abbiamo presa in gestione, affrontando questo salto nel buio, abbiamo creato la onlus, ed abbiamo affrontato l’acquisto del bene dalle suore. L’acquisto ha permesso anzitutto di metter la struttura a disposizione davvero di tutti e a far si che non risultasse un bene d’elite, ma potesse davvero offrire un tipo di servizio per tutti e rivolto a tutti”.
Don Aldo, cui va dato il merito di aver creduto fino in fondo alle potenzialità della struttura, e che ama parlare di “Gente che può usufruire del centro e delle sue risorse”, ci ricorda, inoltre, che l’oasi è attualmente, un centro in via di costruzione: “Con sacrifici e poche risorse, ma soprattutto molto volontariato e disponibilità delle persone che con grande umanità e fede credono nel progetto, si sta sistemando poco per volta l’intera struttura. Fondamentali in questo senso risultano la Provvidenza e la volontà di chi vuole dare il proprio contributo alla causa”.
Certamente oggi una delle grandi battaglie che si stanno combattendo per valorizzare la struttura, è contro il problema dei trasporti: “Il disagio dei mezzi di trasporto, non ci permette di essere così accessibili a tutti per cui spesso molte persone, specialmente anziani che presso le nostre strutture vengono per la riabilitazione, che possono effettuare in una delle nostre piscine specializzate al recupero fisioterapico, si trovano nella condizione di non riuscire a venire; la struttura dista circa 1 km dalla strada principale di Rivalta che passa proprio davanti alla Fiat, che è, al contrario, ben servita dal diverse linee urbane e suburbane. Col comune di Rivalta i rapporti sono ottimi ma purtroppo da questo punto di vista sembra non riuscire ad esser disposta a creare una piccola linea in grado di servire una struttura così ben valutata come la nostra”.
“Nonostante i costi ed il disagio, tuttavia, la struttura è apprezzata dai giovani da molte famiglie, che possono contare su diverse attività sportive rivolte ai giovani ed anche ai più piccolini, i quali possono avvicinarsi al mondo dello sport in maniera genuina e sana”.
Tra i progetti più recenti, don Aldo ci tiene a sottolineare la creazione del laboratorio su mondialità e pace.
Un altro importante progetto, di cui don Aldo ci parla, riguarda una grande manifestazione sportiva che vede ogni anno giovani di diverse classi delle scuole e degli istituti del torinese, impegnate a sfidarsi in una serie di sport diversi, con una classifica finale e una premiazione ricchissima: “La più grande manifestazione di catechesi moderna” così don Aldo ama definirla “a cui i giovani possono partecipare”. Si tratta del trofeo sportivo AGESC (associazione dei genitori delle scuole cattoliche), che entra nel suo decimo anno; diverse discipline in contemporanea, nelle quali i giovani possono cimentarsi per far accumulare punti alla propria squadra sfruttando le abilità e le qualità di ogni ragazzo nel proprio sport preferito. Le due migliori squadre si incontrano poi a distanza di un mese nella finalissima che decreta il vincitore dell’intero torneo.
Da diversi anni si cerca di dare importanza allo sport come motore sano di lealtà e passione. “La passione, la voglia di vivere, al di là della fede, è fondamentale.. Se tu perdi la passione per la vita perdi tutto.. ecco perché gli oratori muoiono.. la passione però anche umiltà ed i nostri ragazzi devono imparare anche questo” ci ricorda don Aldo.
Altre attività sportive che la struttura organizza annualmente sono i corsi di allenatore della Federcalcio e, da due anni, il Day Camp con un intero estate ragazzi basato sul calcio rivolto a tutti i giovani tra i 7 e gli 11 anni; importante poi anche il corso di calcio per i più piccoli, creato da quest’anno e che sta riscuotendo molto successo: Piccoli Amici. Quest’anno è partito inoltre il progetto “A scuola di…Sport”. Un invito a genitori, dirigenti, tecnici e quanti vogliano mettersi in gioco. Si tratta di un corso triennale di alta qualificazione per dirigenti sportivi, approvato e promosso da varie federazioni (quali F.I.P., F.I.G.C., F.I.P.A.V.), nonché dal CONI e dagli Enti Amministrativi (Comune, Provincia, Regione, che hanno confermato il loro Patrocinio).
Don Aldo ci ricorda poi un altro genere di attività a cui l’oasi da molta importanza “Un altro importante settore a cui si cerca di dare spazio, è il settore della creatività e dell’espressione, insegnando mediante diverse attività di ascolto e di comunicazione o semplicemente di animazione, l’importanza dell’ascolto e del dialogo; diversi sono i laboratori allestiti nelle diverse aule della struttura”.
Insomma, l’oasi, che con don Aldo abbiamo avuto anche l’opportunità di visitare, offre davvero un sacco di speranza e di genuina umanità, ed incarna perfettamente, come ci ricorda don Aldo, i 3 pilastri di Don Bosco: recitazione, musica e sport/gioco, veri motori di passione sana.
“Oggi la struttura è anche ricolta a tutte quelle persone che vogliono organizzare incontri e ritiri spirituali” sottolinea don Aldo, ricordandoci che l’importanza dei genitori all’interno del processo educativo dei ragazzi, è fondamentale.
Alberto Steri Don Aldo Rabino

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