27 Giugno 2019
WEEKEND nei CINEMA di Pinerolo. Vite perdute, vite raccontate, vite ostacolate e vite create.

Vite perdute, vite raccontate, vite ostacolate e vite create. Tutto questo nell’appuntamento settimanale con il Cinema nel Pinerolese.
LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN
(Cinema ITALIA, Via Montegrappa 6, sab. 21.00; dom. 18.45, 21.00)
Arriva finalmente al cinema il settimo lavoro del enfant prodige Xavier Dolan. Non si tratta dell’ultima opera del regista canadese che ha già presentato il suo nuovo ed ottavo film “Matthias & Maxine” al recente Festival di Cannes 2019, si tratta però della sua opera più travagliata.
Rupert Turner è un ragazzo che ha la fortuna di intraprendere una corrispondenza epistolare con il suo idolo John F. Donovan, star del cinema e della televisione. Dopo una serie di scandali che hanno portato alla morte dell’attore, Rupert ormai cresciuto racconta la sua amicizia con la star e attraverso flashback la sua vita tormentata, fatta di fama e compromessi.
Come tutti i suoi film autobiografico, parte dall’esperienza giovanile dell’autore, grande ammiratore di Leonardo Di Caprio tanto da esserne ispirato e seguirne le orme. Ritornano le tematiche care al regista, il rapporto con la famiglia e la madre e l’inadeguatezza. Frastagliato da una produzione turbolenta, che ha visto tagliare intere parti tra cui quella di Jessica Chastain, il film procede più drammatico e tragico che mai. Definito un film non riuscito da alcuni critici, sicuramente è un’opera minore per compiutezza del giovane autore canadese, capace di girare 8 film dai 20 ai 30 anni e di vincere numerosi prestigiosi premi, ma nella realtà dei fatti risulta un ottimo film come ne vorremmo vedere più spesso.
ARRIVEDERCI PROFESSORE
(Cinema ITALIA, Via Montegrappa 6, sab. 21.00; dom. 19.00, 21.00)
Il viaggio di un professore di mezza età, interpretato da Johnny Depp, che scopertosi malato terminale, decide di cambiare drasticamente il proprio modo di stare al mondo. La recensione la potete trovare qui
NUREYEV THE WHITE CROW
(Cinema HOLLYWOOD, Via Nazionale 73, Abbadia A., sab. 21.00; dom. 18.00, 20.30)
Ralph Finnies torna al cinema, questa volta non solo nelle vesti di attore ma anche con la sua terza opera da regista.
Un film in bilico tra occidente e oriente, tra l’Europa e l’URSS, questo risulta essere l’opera biografica sulla vita di Rudolph Nureyev, concentrandosi in particolare su un episodio: il passaggio ad Ovest nella primavera del ’61.
Nureyev fa parte della prestigiosa Kirov Ballet Company di Leningrado, tramite un tour europeo il giovane ha così la possibilità di uscire per la prima volta dall’ Unione Sovietica scoprendo il mondo occidentale.
Questo rapporto viene reso più difficoltoso dal carattere libertino e ribelle del giovane che non riesce a sottostare ai rigidi dettami sovietici e si avvicina pericolosamente alle abitudini ed alla vita parigina, fino ad esser tenuto sotto stretta sorveglianza dal KGB e richiamato in patria.
Un film che parla di libertà e di voglia di esprimersi e conoscere, un film che gioca sul filo del rasoio come un ballerino in slancio. Ralph Finnies confeziona una biopic delicata e sentita, in lingua originale sorprende scoprire come lo stesso attore inglese abbia recitato quasi l’intera opera in russo sottoponendosi ad un grande sforzo ma trasmettendo una grande passione. Ad interpretare il giovane Nureyev è stato scelto Oleg Ivenko, non un attore professionista ma un ballerino russo che riesce così ad immedesimarsi, complici le affinità culturali, con l’alter ego di Leningrado e a dare vita ad un personaggio credibile.
TOY STORY 4
(Cinema RITZ, Via Luciano 9, sab. 21.00; dom. 18.15, 20.30)
Torna al cinema, dopo 24 anni dal primo capitolo e 9 dall’ultimo, una delle saghe d’animazione più apprezzate ed amate da pubblico e critica. Pixar sforna il suo quarto capitolo della saga di Toy Story, il primo dal lascito di John Lasseter mente dietro al progetto e alla realizzazione dei primi tre capitoli.
Si riprende da dove lasciato con il terzo capitolo, segue spoiler, con la partenza di Andy per il college. Woody e gli altri giocattoli si ritrovano quindi proprietà di Bonnie, bambina che non ricambia l’amore che il cowboy giocattolo ripone in lei. La creazione di Forky un giocattolo nato da una forchetta di plastica con la convinzione di essere solo spazzatura da inizio al viaggio che farà incontrare nuovi amici e vecchie conoscenze.
Immediatamente riconoscibile l’influenza del movimento #MeToo che ha colpito la scena cinematografica e d’animazione statunitense ed in particolare i vertici Pixar, la quale ha portato alla presenza di molteplici e forti personaggi femminili nel cast che i capitoli precedenti sicuramente non potevano vantare. I fan della saga noteranno subito nel doppiaggio delle novità, obbligate a causa della dipartita di Fabrizio Frizzi voce di Woody e di Pietro Tiberi voce di Slinky. Menzione d’onore alla fotografia e alla realizzazione grafica che lasciano a bocca aperta per la qualità dei dettagli. Nonostante siano cambiate molte cose e passati molti anni, con il rischio di non apparire più attuali ed efficaci, risulta un prodotto ottimo e senza dubbio superiore ai recenti sequel di casa Pixar.
Se siete interessati o volete anche solo rileggere gli appuntamenti precedenti con la rubrica WEEKEND al CINEMA li potete trovare qui
Federico Depetris
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *