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Sole e salute: amici per la pelle

Sole e salute: amici per la pelle

8 luglio 2014

Nel mese di giugno il sole è rimasto nascosto dietro a grossi nuvoloni che hanno ritardato le tintarelle estive e la voglia di stare all’aria aperta. Con l’augurio che luglio ci regali delle belle giornate, chiediamo alla dottoressa Miranda Salvai, dermatologa venereologa, se veramente il sole nuoce alla nostra pelle.
I raggi solari sono sempre nemici?
Il sole, accanto ad effetti benefici (stimolazione della sintesi della Vitamina D indispensabile per le ossa, miglioramento di alcune malattie della pelle, in particolare psoriasi e dermatite atopica, miglioramento del tono dell’umore), purtroppo è anche causa di effetti dannosi della cute che possono essere di due tipi: diretti ed immediati e/o indiretti e tardivi.
Quali sono gli effetti immediati?
Le scottature, il cui rischio varia in base all’orario della giornata in cui ci si espone al sole (maggior rischio nelle ore centrali); la zona geografica (il rischio è maggiore nei paesi con i climi più caldi); e condizioni metereologiche (giornate serene); la latitudine (maggiore irradiazione in alta montagna); eventuale presenza di superfici riflettenti (mare, sabbia, neve). Determinante è anche il fattore soggettivo: il fototipo (maggior rischio per i soggetti con cute chiara, capelli chiari o rossi, occhi chiari rispetto a soggetti con cute scura) e la predisposizione individuale ad eritemi ed orticaria.
Questi effetti scompaiono col tempo?
Gli effetti diretti ed immediati sono reversibili e rapidamente risolvibili con adeguata terapia tuttavia predispongono all’insorgenza di patologie talora molto gravi. È dimostrata una correlazione tra l’insorgenza di melanoma ed ustioni solari.
E gli effetti indiretti tardivi?
Fotoinvecchiamento e fotocarcinogenesi, formazione di macchie brune, comparsa e/o accentuazione delle rughe, cheratosi attiniche (ispessimenti cutanei localizzati) ma soprattutto danneggiamento del DNA delle cellule cutanee con mutazioni che possono condurre allo sviluppo di tumori cutanei maligni.
Come ci si difende dal sole in estate?
La nostra pelle si difende dai danni solari attraverso la produzione di melanina (responsabile dell’abbronzatura) e l’ispessimento dell’epidermide.
Cosa dobbiamo fare per aiutare la nostra pelle a difendersi?
Stimolare la produzione di melanina esponendosi gradualmente, soprattutto per chi ha un fototipo basso e per i bambini; utilizzare l’ombrellone che evita l’esposizione alle radiazioni dirette ma permette il passaggio di quelle riflesse; infine prediligere le prime ore del mattino 8-10 e del tardo pomeriggio dopo le 17.
È importante ricordare che le radiazioni ultraviolette di tipo B, passano attraverso le nubi. Occorre quindi evitare di stare fermi sotto il sole determinando un’esposizione localizzata in alcuni punti.
È utilizzare una crema protettiva solare applicandola trenta-quaranta minuti prima dell’esposizione e rinnovandola ogni 3 ore di esposizione, prediligendo i prodotti “resistenti all’acqua” con fattore di protezione da valutare in base al fototipo, comunque non inferiore a 15, ottimale il 30.
Per soggetti con patologie cutanee, bambini piccoli, per esposizioni in zone di alta montagna o tropicali, o nelle ore centrali della giornata è indispensabile ricorrere al fattore 50. Occorre, infine, ricordarsi che le orecchie, le labbra, il naso e la nuca rappresentano delle zone particolarmente esposte e pertanto necessitano di specifica protezione (crema o cappello a larga tesa). Utile è anche l’assunzione di alimenti ricchi di betacarotene e vitamine.

Cristina Menghini

Savai Miranda

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