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Naturale. Quindi fa bene?

Naturale. Quindi fa bene?

16 aprile 2015

«E tutto naturale, non può fare che bene!» Spesso ascoltiamo queste parole da chi è convinto che la natura produca solo cose sane, come una madre per i suoi figli.

Non sempre è così. Anche la cicuta ingurgitata da Socrate era sicuramente naturale o addirittura – come oggi si usa e abusa dire – “biologica”.

Ma il povero filosofo non ne ha avuto un beneficio. Anzi! Non tutto quello che è naturale fa bene. Ne è convinta Maria Teresa Della Beffa, naturalista laureata in agraria.

«In primavera faccio delle passeggiate con dei gruppi e insegno loro quali siano le piante commestibili, perché come per i funghi, esistono piante velenose».

E allerta anche sulle piante comuni che spesso ci circondano: il ricino, ad esempio, è usato come pianta ornamentale ma anche un solo seme può provocare gravi intossicazioni.

La naturalista avvisa che quella che comunemente chiamiamo “bioterapia” gioca proprio sul questo luogo comune del naturale uguale a sano.

Ci sono piante che vengono utilizzate in forza della loro tossicità?

Certamente. Esistono alcune piante che sono insetticide come il piretro. Oppure il tabacco. Quest’ultima ha l’inconveniente di essere ricca di nicotina che è tossica e occorre maneggiarla con cura.

Anche erbe come l’ortica o l’equiseto combattono i parassiti e sono meno tossiche ma sempre da usare nelle giuste quantità.
Alcune piante, poi, vengono usate per la disinfestazione del terreno contro i nematodi, nemici delle piante coltivate.

Si tratta di minuscoli vermi che aggrediscono l’apparato radicale del vegetale. Queste piante emettono sostanze che sono l’equivalente delle vecchie affumicazioni di cloruro di metile, proibite negli anni ’90 dal protocollo di Montreal.

Oggi, un po’ per legge e un po’ per scelta si sta ridimensionando l’uso degli insetticidi.

Ma è possibile eliminare del tutto gli insetticidi?

No! Occorre usarli in modo adeguato e il fattore economico ci aiuta a non abusarne. Si tende a fare un uso più mirato di un tempo quando si tendeva ad azzerare totalmente le popolazioni di insetti.

Bisogna cercare un equilibrio. Giocare sulla rotazione e sulle associazioni delle culture. Accettare che sterminare una specie è impossibile e a volte dannoso.

Teniamo anche presente che, a livello mondiale, molti paesi come India e Cina non hanno questa sensibilità e fanno un uso indiscriminato di sostanze chimiche.

Quanto incidono gli insetticidi sull’inquinamento?

Non conosco di preciso le percentuali. Sicuramente incidono. Il ddt, ad esempio, è stato giustamente vietato nel nostro paese. Recenti studi hanno rinvenuto alcune tracce di questa sostanza addirittura nel fegato dei pinguini!

Cristina Menghini

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