19 settembre 2015

Primari che vanno e primari che restano. Strutture semplici e strutture complesse. Ma soprattutto preoccupazioni che emergono circa il mantenimento dei servizi. La sanità del Piemonte si sta riorganizzando, tra mille difficoltà che, inevitabilmente, scaldano gli animi.

«In questi giorni registro fibrillazioni relative ai contenuti degli atti aziendali che i direttori delle azienda sanitarie stanno predisponendo per dare attuazione alla programmazione regionale sia sulla rete ospedaliera che sulla rete di assistenza territoriale». Lo ha scritto Antonio Saitta, Assessore regionale alla Sanità, sulla sua pagina facebook, specificando che «mentre comprendo i timori dei cittadini, che meritano rispetto, trovo invece inaccettabile che alcune forze politiche alimentino timori infondati, strumentalizzando la riorganizzazione della sanità regionale e facendo credere che i malati non saranno più curati come prima semplicemente perché stiamo riorganizzando il numero dei primariati medici ed amministrativi che negli ultimi decenni in Piemonte era cresciuta a dismisura».

Ci saranno quindi delle riduzioni dei numeri di primari medici e amministrativi in esubero. La programmazione a livello regionale, spiega ancora Saitta, è stata necessaria per rispettare le normative Ministeriali e per «completare il percorso iniziato da un anno e portare il Piemonte fuori dal doloroso piano di rientro dal debito sanitario». L’assessore regionale puntualizza poi: «Io voglio la fine del commissariamento per restituire al Piemonte gli spazi di manovra e l’autonomia di decisione senza più essere sottoposti al rigido controllo dei Ministeri romani. Se poi a qualcuno non piace che i primariati negli ospedali scendano da 842 a 667 e che le strutture complesse di natura amministrativa scendano da 240 a 97, pazienza».

Questo riorganizzazione toccherà ovviamente anche l’ospedale Agnelli di Pinerolo.

Flavio Boraso, direttore generale dell’ASL TO3, lo scorso martedì 15 settembre ha illustrato ai 109 sindaci dell’area la bozza del nuovo “Atto aziendale” di riorganizzazione. Atto che è stato riformulato tenendo conto di alcune esigenze manifestate dal territorio. Ad informare i cittadini sulle variazioni che dovrebbero coinvolgere l’ospedale, è stato Eugenio Buttiero, sindaco di Pinerolo e Presidente della conferenza dell’ASL TO3.

Resteranno strutture complesse, quindi con primario chirurgia generale; ortopedia; otorinolaringoiatria e oculistica. Nel settore di medicina e emergenza manterranno il primario medicina generale; neurologia, cardiologia e radiologia. Sarà invece struttura semplice urologia. «Otorinolaringoiatria e oculistica – puntualizza Buttiero – inizialmente non erano previste come strutture complesse ma abbiamo ottenuto di inserirle nella bozza che sarà presentata alla Regione. Abbiamo voluto salvaguardare soprattutto i servizi di emergenza».

La bozza dell’Atto Aziendale non ha mancato di suscitare obiezioni e timori per l’eventuale perdita di servizi. Una presa di posizione energica è stata quella del MoVimento 5 Stelle di Pinerolo che ha illustrato, quali potrebbero essere le perdite, reparto per reparto.

«La medicina generale – si legge in un comunicato diramato dai pentastellati – potrebbe perdere le strutture di gastroenterologia e endoscopia digestiva; malattie metaboliche e diabetologia, reparti ad oggi presenti e perfettamente funzionanti sotto la direzione della SC di medicina di Pinerolo». Quindi la neurologia che «potrebbe perdere la Stroke unit, reparto indispensabile per intervenire prontamente sui pazienti affetti da ictus celebrale. La SS nel nuovo atto aziendale è posta sotto la direzione della Struttura Complessa (SC) di Rivoli»

E si domandano: «Le trombolisi d’urgenza verranno ancora fatte a Pinerolo? In caso negativo ciò significherebbe che i pazienti affetti da ictus oggi dovranno, in urgenza, recarsi fino a Rivoli. A Pinerolo resta la struttura di Neurofisiologia, utile certamente, ma non per il trattamento di casi in urgenza». Punto per punto il documento del MoVimento 5 stelle prende poi in considerazione i reparti di oncologia, nefrologia e dialisi, cardiologia e il servizio trasfusionale nonché quello di urologia. Queste le richieste avanzate: il «mantenimento della Stroke unit a Pinerolo; l’assunzione di personale nel reparto urologia, in modo che possano riprendere le attività ad oggi bloccate». E ancora: «venga garantito il servizio trasfusionale H24; venga avviato il servizio di emodinamica, attivo a Rivoli e Orbassano». Da ultimo la «convocazione immediata del Direttore Generale dell’ASL TO3 da parte del Sindaco di Pinerolo, nonché Presidente della conferenza dei Sindaci dell’ASL TO 3, affinché riferisca in Consiglio comunale le logiche che stanno dietro questi ennesimi possibili tagli».

Buttiero puntualizza che la bozza definitiva sarà presentata in regione il 21 settembre e che, rispetto allo stato attuale, potrebbe ancora essere migliorata. «Abbiamo fatto presente – ha spiegato il sindaco di Pinerolo – che per quanto riguarda le ripartizioni non si può tener conto solo del numero delle persone ma anche della densità e della conformazione geografica del territorio. Pinerolo come Rivoli è una struttura cardine ma Rivoli è più vicina a Torino dove gli ospedali sono numerosi e specializzati. Questo elemento non potrà essere trascurato».

La Regione si pronuncerà sulle proposte presentate dai direttori generali alla fine di ottobre. Solo allora si potrà capire quale sarà la reale portata dei servizi sanitari offerti dall’ospedale Agnelli di Pinerolo.

 

Cristina Menghini

Eugenio Buttiero, sindaco di Pinerolo e Presidente della conferenza dell’ASL TO3

Eugenio Buttiero, sindaco di Pinerolo e Presidente della conferenza dell’ASL TO3