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Madre Speranza cammina con noi

Madre Speranza cammina con noi

Maggio 2014

20 febbraio 1829: a soli 21 anni, per una intossicazione causata da cibo contaminato, moriva Madre Speranza, al secolo Marie Charlotte Vaudey, prima superiora (ad appena 18 anni) della congregazione delle Suore di San Giuseppe di Pinerolo. Il pomeriggio dello scorso 16 aprile, in un incontro formativo facente parte del Master triennale per Educatori Cristiani (al quale stanno partecipando tutti gli insegnanti dell’Istituto Maria Immacolata di Pinerolo), alcuni allievi ed ex-allievi della scuola media dell’IMI, coordinati da suor Claudia Frencia (vice-preside e docente di italiano), hanno realizzato una rievocazione storica, mettendo in scena gli episodi più significativi della breve vita terrena di Madre Speranza. Si è iniziato, alla presenza del vescovo Pier Giorgio Debernardi, nella Sala “Pacem in Terris” del Museo Diocesano: dapprima, un inquadramento generale del contesto storico del primo Ottocento in Piemonte, a cura di Marco Meotto (docente di Lettere nel liceo dell’IMI); poi, la sintetica narrazione della vita di Madre Speranza da parte di suor Frencia e la recitazione da parte dei ragazzi. È seguita la processione (con un ampio gruppo di figuranti in costumi d’epoca), seguendo fedelmente l’ordine e il percorso compiuto all’epoca, fino alla Casa Madre delle Suore di San Giuseppe di Pinerolo, in via Principi d’Acaja. All’arrivo, la rievocazione del discorso pronunciato (il 15 ottobre 1828) dall’allora vescovo Pietro Giuseppe Rey, la consegna delle chiavi di Casa Madre alle religiose e, infine, la rappresentazione della tragica e prematura morte di suor Vaudey. Il percorso si è concluso nella basilica di San Maurizio, dove tuttora riposano (si pensa sul lato destro guardando l’altare, dopo la tomba di don Giovanni Barra) le spoglie mortali di Madre Speranza. Nata il 20 ottobre 1807 a Les Chapelles (Alta Savoia, in Francia), Marie Charlotte Vaudey entrò quattordicenne nella congregazione delle Suore di San Giuseppe di Chambery. Con la vestizione (7 ottobre 1822), prese il nome di suor Esperance (Speranza). Nel mese di ottobre del 1825, in risposta ad una richiesta del vescovo di Pinerolo, monsignor Rey, madre Saint-Jean Marcoux (superiora delle Suore di San Giuseppe di Chambery) inviò Speranza nella nostra città, insieme ad altre due giovani consorelle, per occuparsi, in maniera particolare delle numerose persone povere e malate. Con una scelta inaspettata, suor Speranza (la più giovane del gruppo) fu nominata superiora. Le religiose furono inizialmente ospitate nel palazzo vescovile, dove misero in piedi una scuola per il popolo e si impegnarono, insieme al vescovo Rey (il quale vendette buona parte della sua argenteria per aiutarle), nella catechesi e nella distribuzione del cibo ai poveri. La successiva inaugurazione della Casa Madre non migliorò l’esistenza materiale delle suore, che continuarono il loro indefesso impegno apostolico, vivendo però in estrema povertà e soffrendo addirittura la fame. La stessa Madre Speranza, fino al giorno della sua dipartita, scelse come giaciglio per la notte un malsano pagliericcio appoggiato per terra, senza lenzuola e con appena una ruvida coperta.

Vincenzo Parisi

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