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La Regione tende una mano alla val Chisone?

La Regione tende una mano alla val Chisone?

24 novembre 2014

Elvio Rostagno, architetto pinerolese, ha lasciato la carica di sindaco di Usseaux, uno dei “borghi più belli di Italia” in Alta val Chisone, per assumere quella di consigliere regionale tra le fila del PD. Ma non ha lasciato orfano il comune montano: rimane infatti consigliere comunale. Lo abbiamo incontrato per sentire dalla sua voce ciò che ha in progetto per portare le esigenze della valle in Regione. «Personalmente ho il ruolo di vicecapogruppo del PD, che è il gruppo consigliare più grande, formato da 25 persone. Ho fatto l’animatore parrocchiale per tanti anni e ora mi torna utile quel tipo di approccio nel lavoro. Tutto però con molta umiltà», racconta.
Il lavoro in Regione è tanto, come pure molte sono le commissioni. Rostagno spiega nello specifico alcuni dei suoi compiti che collegano il suo impegno al territorio montano: «I temi che affronto nell’ambito delle mie competenze in Regione sono vari: la legislazione sugli enti locali (la formazione delle Unioni dei Comuni, la funzione della Città Metropolitana, la semplificazione); l’urbanistica, di cui ho specifiche competenze grazie al mio lavoro; la montagna, in cui rientra la mia esperienza maturata come sindaco di Usseaux; e ancora il turismo, l’ambiente, l’occupazione e le attività economiche. Mi sono candidato per rappresentare il territorio e mi metterò subito al lavoro sui temi riguardanti la nostra zona. In primis la sanità: è necessaria una regia territoriale, perché i benefici non devono ricadere esclusivamente sul singolo comune, ma su tutto il territorio. È inoltre necessaria, a tutti i livelli, una grande sinergia con Torino e con l’Oltralpe, dimenticando il campanilismo del passato. Ad esempio, oggi i turisti sono attratti da Torino, ma occorre fare in modo che durante la loro permanenza visitino anche il Forte di Fenestrelle e gli altri monumenti del nostro territorio. Vorremmo creare un protocollo del turismo del pinerolese (secondo quanto è emerso nel Simposio del lago del Laux dello scorso agosto) per mettere in rete e uniformare le banche dati delle progettualità e delle risorse turistiche».
Riguardo alla situazione specifica dell’ospedale di Pomaretto Rostagno spiega: «Per ora la situazione è questa: la Regione deve dimostrare al ministero di aver “risparmiato”, avendo ottemperato al Patto della Salute (cui il Piemonte si deve adeguare), ovvero un piano di rientro economico che comporta delle penalità. Se non si fa questo non possiamo fare nuovi investimenti per strutture e personale. Una delibera della Giunta parla della rete ospedaliera regionale, tra cui figura Pinerolo. Sembra che il nostro territorio non abbia penalizzazioni dalla chiusura degli ospedali. Il 20 novembre l’assessore competente andrà a Roma per dimostrare di aver “fatto il compito”. Per quanto riguarda gli ospedali minori, come quello di Pomaretto, non sarà più possibile riattivarli come in passato, tuttavia i servizi sul territorio non verranno meno grazie al servizio domiciliare. Molti codici del pronto soccorso sono bianchi o verdi, quindi potenziando gli ambulatori non mancherà l’assistenza al cittadino. La sfida non è risparmiare, ma fare le cose meglio senza spendere di più, sulla base del ragionamento “a saldo zero” per i cittadini: se si tolgono le tasse ma aumenta il costo dei servizi il cittadino resta penalizzato. Gli investimenti devono essere qualificati perché sono pagati della collettività. Su queste proposte l’Unione dei Comuni ha dato parere favorevole ad una serie di provvedimenti. La mia preoccupazione è che però non tutti abbiano la consapevolezza che i servizi che ne vengano possano essere gestiti insieme. Per alcuni la percezione è che l’Unione dei Comuni sia una perdita di potestà dei singoli sindaci, soprattutto per i piccoli Comuni montani. Ma l’ottica corretta è quella di un lavoro collettivo per tutto il territorio».

Ives Coassolo

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