25 Giugno 2013
A proposito di scuola ed educazione

In seguito alla distribuzione in alcune scuole del territorio dell’opuscolo “Sex Choices: Contro Guida del sesso”, presso la nostra redazione sono giunti numerosissimi messaggi, telefonate, ed e-mail di genitori, insegnanti e lettori che domandavano come e perché una simile pubblicazione fosse stata consegnata ai ragazzi.
Abbiamo pubblicato quindi, nel numero del 5 maggio, l’articolo “Lucia e il cammino dell’amore” e, in seguito, il 2 giugno, gli articoli “Una scuola che rinuncia ad educare?” e “La Contro Guida del sesso e il caso del liceo Porporato di Pinerolo”. In risposta a questi due ultimi pezzi sono giunte alcune e-mail circa la distribuzione dell’opuscolo nel Liceo Porporato.
Pubblichiamo di seguito la lettera, peraltro già diffusa con circolare n° 504 del 7 giugno, inviataci dal dirigente scolastico Maria Teresa Ingicco.
Mi preme puntualizzare, con l’occasione, che il nostro giornale ha sempre tenuto e tiene in grande considerazione la scuola e la questione educativa. Quindi anche il Liceo Porporato di cui ha raccontato, a più riprese e con ampi servizi (forse passati inosservati?), le iniziative proposte in occasione dei 150 anni e non solo.
P.R.
Ho letto oggi, 5 giugno, gli articoli apparsi a pagina 3 di “Vita diocesana” del 2 giugno e ritengo mio dovere fare alcune riflessioni in proposito, in qualità di legale rappresentante del Liceo “G. F. Porporato” di Pinerolo. […] Per quanto riguarda il contenuto dell’articolo di Ives Coassolo, ho notato con stupore e disappunto che contiene una ricostruzione falsa e strumentale dei fatti, in cui si stabiliscono connessioni fra situazioni tra loro del tutto indipendenti. Ringrazio l’estensore dell’articolo per avermi definito equilibrata, ma mi avrebbe fatto piacere essere interpellata direttamente, in relazione a quello che viene definito un “caso”. Inoltre, l’aver associato il nome e l’immagine del Liceo a due articoli in cui si pone in dubbio così pesantemente il ruolo educativo della scuola non rende affatto giustizia ad un’istituzione che rappresenta un solido riferimento culturale per il nostro territorio. Sul merito dei fatti, in primo luogo il libretto incriminato non è “approdato” nelle scuole del pinerolese, ma è stato distribuito dai referenti individuati dalla Provincia di Torino, nell’ambito di un percorso di educazione alla salute e informazione sessuale promosso dal Centro Servizi Didattici dell’Ente. Da decenni ormai le scuole si avvalgono delle proposte formative che annualmente vengono vagliate e validate dalla Provincia e che, generalmente, hanno un solido fondamento pedagogico e didattico. L’attività in questione rientrava nel Piano dell’Offerta Formativa approvato dal Collegio Docenti e da ciascuno dei Consigli di Classe coinvolti; il documento di cui si parla è stato distribuito all’ultimo incontro dai referenti incaricati dalla provincia e nulla ha a che fare con il gruppo Welcome del nostro Istituto, che nulla ha “sdoganato”. I riferimenti dell’articolo alle attività del gruppo Welcome in relazione al libretto sono, a mio avviso, forzate e assolutamente incongruenti, non essendovi alcuna relazione fra le iniziative contro l’omofobia e una pubblicazione che è stata curata da soggetti esterni alla scuola.
Mi sembra inoltre molto grave che la critica su alcuni contenuti sia associata in modo del tutto gratuito e strumentale a questioni ben diverse, che riguardano il riconoscimento dei diritti di una minoranza e il rispetto delle diversità. Il messaggio implicito che sembra trasmettere l’articolo è che chi promuove iniziative contro l’omofobia sia, di per sé, sostenitore del sesso libero o di una visione consumistica e superficiale della sessualità. Rispetto alle iniziative intraprese una volta venuta a conoscenza dell’accaduto, mi sono premurata di informare l’Ente promotore dell’iniziativa, gli insegnanti referenti e alcuni dei rappresentanti degli studenti e ho interrotto la distribuzione. Ho ascoltato con attenzione chi fra i genitori ha ritenuto opportuno sottopormi direttamente le proprie osservazioni, come faccio da quando ho iniziato il mio lavoro al Liceo “G. F. Porporato”. C’è stato, inoltre, un confronto con i docenti dell’Istituto, dal quale è emerso, anche alla luce delle valutazioni degli studenti coinvolti, che una parte del percorso di informazione sessuale (uso non a caso il termine di informazione e non educazione) si è rivelato utile e nessuno, docenti compresi, ha messo in dubbio la serietà dei professionisti che sono intervenuti. Una parte del contenuto del libretto distribuito è risultata poco appropriata e non condivisibile nella forma e nella sostanza; per tali ragioni ho deciso di interromperne la distribuzione. Mi preme sottolineare che non c’è stata alcuna pressione di minoranze su maggioranze, come sostenuto nell’articolo, e che da sempre la nostra scuola condivide le scelte educative adottate con le famiglie, gli studenti e il territorio, come dimostrano le numerose iniziative di questo e dei passati anni scolastici su temi fondamentali quali la tutela dei diritti, l’educazione alla legalità e alla cittadinanza, le numerose ricerche e gli importanti contributi culturali di tanti anni di storia del Liceo. Una storia di impegno che ha contribuito alla crescita di persone di grande cultura e rigore e che molto ingiustamente, anche nell’uso della fotografia utilizzata, scattata in occasione del nostro 150°, viene associata a valutazioni così pesantemente negative sul ruolo della scuola. Certa che le mie considerazioni troveranno lo spazio e l’attenzione necessari, ringrazio quanti contribuiscono e hanno contribuito allo sviluppo dei nostri cittadini di oggi e di domani, nel rispetto delle loro diversità, ma con l’attenzione all’uguaglianza di tutti e tutte.
Maria Teresa Ingicco
dirigente scolastico
del Liceo G. F. Porporato
Mi ha sorpreso constatare l’incomprensione dell’articolo che porta la mia firma. Lungi da pensare di ledere la dignità di
chiunque, ho semplicemente voluto porre sotto i riflettori dell’opinione pubblica la distribuzione del libretto “Sex Choises”.
Come diceva Tolkien in una sua lettera “del proprio lavoro e della propria saggezza nessun uomo può essere giudice”. Ho redatto l’articolo in questione basandomi, come sempre, sulle fonti, intervistando in particolare insegnanti e genitori che, in questo caso, hanno chiesto di rimanere anonimi. Mi spiace, e devo ammettere che mi ferisce, sapere che l’articolo ha suscitato reazioni così intense. Riguardo al contenuto dell’articolo ho fatto delle ricerche accurate riguardo il libretto. Non ho voluto “associare” tematiche incongrue. Anche il riferimento alla Croazia non ha attinenza diretta con il libretto ed è stato citato come informazione, ma vedo che non è stato notato da nessuno.
Riguardo la presenza di eventuali “messaggi impliciti” all’interno del mio testo chiunque è libero di trovarne, se lo desidera, ma è una cosa che non mi appartiene, né dal punto di vista della mia professionalità, né dal punto di vista umano e personale.
Rinnovo la mia stima e il mio affetto per il liceo Porporato – scuola che ho conosciuto bene, cui ho dato e dalla quale
ho ricevuto molto – augurando a tutti e ciascuno, in particolare alla Dirigente, un buon lavoro e una buona estate.
Ives coassolo
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