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Celiaci e comunione eucaristica: nessun allarmismo

Celiaci e comunione eucaristica: nessun allarmismo

A metà giugno la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha inviato ai vescovi la lettera circolare “Sul pane e il vino per l’Eucaristia”. Molti media hanno travisato il senso del documento creando un immotivato allarmismo tra i fedeli cattolici celiaci, perché, in realtà, il nuovo documento non aggiunge nulla di nuovo.
La lettera, infatti, interviene per regolamentare un mercato in evoluzione, dove le ostie per la celebrazione dell’Eucarestia «si vendono anche nei supermercati, in altri negozi e tramite internet», spesso anche con caratteristiche non idonee alla disciplina vigente. Il documento ribadisce quanto già sancito a suo tempo e richiama, a questo scopo, proprio la “Lettera Circolare ai Presidenti delle Conferenze Episcopali circa l’uso del pane con poca quantità di glutine” del 2003, in cui sono contenute le norme relative all’eucaristia per i celiaci cui anche l’Associazione Italiana Celiachia (AIC) fa riferimento.
In conformità alle norme stabilite dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, la materia prima impiegata nelle ostie è l’amido di frumento (lettera circolare del 19 giugno 1995 ai Presidenti delle Conferenze Episcopali):«le condizioni di validità della materia per l’Eucaristia sono le ostie nelle quali è presente la quantità di glutine sufficiente per ottenere la panificazione senza aggiunta di materie estranee e purché il procedimento usato per la loro confezione non sia tale da snaturare la sostanza del pane».
Ciò significa che le particole, per essere conformi alle norme ecclesiastiche, devono contenere glutine, anche se in quantitativi minimi.
Tenuto in considerazione il quantitativo di particola assunta dal fedele, sono considerate idonee al celiaco sia le ostie garantite “senza glutine” (contenuto massimo di glutine di 20 mg/kg) sia le ostie “con contenuto di glutine molto basso” (contenuto massimo di 100 mg/kg).
Possono fare eccezione unicamente casi di soggetti ipersensibili che si comunicano quotidianamente, per cui è necessario il confronto con il proprio medico curante.
L’AIC propone alcune indicazioni rivolte a quanti, anzitutto sacerdoti, diaconi e ministri straordinari della Comunione, sono coinvolti, per il loro ministero liturgico:
– ai parroci è richiesta un’attenzione particolare nel conoscere coloro che, nella propria parrocchia, sono celiaci: nella consapevolezza che essa comporta, oltre a disturbi fisici anche rilevanti, non poco disagio e difficoltà per l’alimentazione quotidiana. Siano particolarmente attenti al problema nel corso della preparazione dei bambini alla Messa di Prima Comunione e ne informino, se opportuno, i catechisti;

– si consiglia di conservare in ogni parrocchia (in modo particolare nelle località di afflusso turistico) una quantità adeguata di ostie per celiaci. Dette ostie devono essere conservate in un contenitore a parte, in modo da evitare qualsiasi forma di contaminazione con ostie normali o con altri prodotti confezionati con farine con glutine (frumento, orzo, segale, farro);

– nella celebrazione eucaristica, si tengano presenti, in particolare, le seguenti precauzioni: per la Consacrazione, le ostie siano poste in una pisside a parte, chiusa, facilmente riconoscibile, collocata tra i doni da portare all’altare, prima, e poi, in modo tale da evitare ogni forma di contatto con le ostie “convenzionali”; si consiglia anche che chi prepara quanto necessario alla celebrazione e chi celebra il rito della Consacrazione presti attenzione ad evitare che briciole di ostie “convenzionali” possano contaminare le ostie senza glutine; per la distribuzione della Comunione, valgono le stesse precauzioni;

-nelle parrocchie ove siano presenti celiaci ammalati o anziani, che non possono partecipare alla S. Messa e desiderino ricevere la Comunione eucaristica, si provveda a conservare nel Tabernacolo la quantità necessaria di Pane eucaristico, fatto con ostie per celiaci, in una pisside chiusa e facilmente distinguibile, dalla quale attingere per la Comunione fuori della S. Messa;

– quando, secondo le occasioni previste dalle norme liturgiche, i fedeli sono ammessi alla Comunione sotto le due specie o anche se, per qualche ragione straordinaria (per esempio in mancanza delle ostie per celiaci), i celiaci fanno la comunione al Calice, si tenga presente: di evitare di comunicare il celiaco al calice nel quale è sta fatta la immixtio con un frammento del pane eucaristico normale; si consacri, per questi casi, il vino necessario in un altro calice a parte, nel quale non si farà la immixtio.

AIC suggerisce di evitare manovre o atteggiamenti che possano far sentire “diversi” i fedeli celiaci, soprattutto i più piccoli, applicando queste piccole attenzioni senza darne troppa evidenza al resto dell’Assemblea.
È possibile attenuare ulteriormente queste problematiche prevedendo, per momenti importanti come quelli della Prima Comunione e della Cresima in cui siano presenti minori celiaci, la Comunione per tutti con ostie per celiaci.

Cristina Menghini

ostia

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