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Salute  

San Germano. Si inaugurano i locali rinnovati dell'Asilo dei Vecchi

San Germano. Si inaugurano i locali rinnovati dell'Asilo dei Vecchi

L’inaugurazione ufficiale degli spazi rinnovati dell’Asilo dei Vecchi di San Germano Chisone è in programma il 29-30 giugno 2024.

Sabato 29 e domenica 30 giugno, l’Asilo dei Vecchi di San Germano Chisone inaugura ufficialmente i rinnovati locali della struttura della Diaconia Valdese – Area Servizi Salute, rivolta a persone anziane non autosufficienti o parzialmente autosufficienti.

Il programma

  • Sabato 29 giugno alle 11 è previsto un momento istituzionale, a numero chiuso, con una breve presentazione a cura della CSD – Diaconia Valdese, una visita guidata ai nuovi spazi della struttura e un aperitivo sulla terrazza con vista sulle montagne.
  • Domenica 30 giugno, la casa apre le porte a familiari, amici e amiche nonché alla popolazione tutta. Alle ore 10 è il momento del culto, al quale segue la presentazione dei nuovi locali con possibilità di visita guidata e un rinfresco a chiudere la mattina.

Inizio e svolgimento dei lavori

I lavori di ristrutturazione, iniziati a giugno 2021, hanno coinvolto l’Asilo fino a marzo 2024. Quattro dei cinque piani della struttura sono stati interessati dalle opere: in particolare, il terzo e il quarto piano sono stati completamente rinnovati, mentre il primo piano ha visto una riduzione del salone comune per fare spazio a una nuova infermeria. Lo spostamento di quest’ultima ha permesso la creazione di una nuova e capiente sala Polifunzionale al piano terra. Ad oggi l’Asilo dispone di 16 camere singole e 36 camere doppie, tutte con bagno in camera, e due piani completamente nuovi per un totale di 86 posti per persone non autosufficienti e 2 posti per autosufficienti.

Un miglioramento del servizio

«Il progetto di ristrutturazione dell’Asilo portato a termine nei mesi scorsi è stato importante e non facile: importante perché, inserendosi in una linea di sviluppo che la Diaconia Valdese ha seguito e sta seguendo anche per altre strutture, contribuisce in modo rilevante a migliorare il servizio offerto alle persone anziane, che possono ora disporre di una struttura più moderna, omogenea e specializzata, con l’aumento dei posti per non autosufficienti, che passa dai precedenti 57 agli attuali 86. La realizzazione del progetto ha dovuto far fronte alle difficoltà create dalla pandemia, che, oltre a richiedere attenzioni particolari sul versante della sicurezza, ha reso più difficile il reperimento dei materiali e ne ha visto aumentare i costi in modo significativo. La soddisfazione per essere riusciti a portare a termine con successo questo progetto, con la piena collaborazione di tutte le persone coinvolte, alle quali va il nostro ringraziamento, è quindi grande e ci dà fiducia per il futuro».

Carlo Baret, vice presidente della commissione Sinodale per la Diaconia

Obiettivi, attenzione ai dettagli e collaborazione

Fin dalle prime fasi di progettazione, l’attenzione si è concentrata non solo sul rendere più fruibili le camere, con sollevatori e carrozzine, ma anche sugli spazi comuni, creando ampi saloni per garantire un buon livello di socializzazione tra gli ospiti. Durante tutto il periodo dei lavori, la struttura non ha mai smesso di funzionare, nonostante le sfide poste dalla pandemia di COVID-19. Questo dimostra che il lavoro di cura non può mai essere interrotto: i bisogni degli anziani rimangono tali indipendentemente dalle circostanze esterne.

«Il cantiere che abbiamo chiuso da poco ha messo l’Asilo al passo con i tempi: le richieste di inserimento, infatti, sono sempre più rivolte ad un elevato livello assistenziale; per questo le camere e gli spazi comuni del terzo e quarto piano sono stati rivisti per accogliere persone multi patologiche e grandi anziani. Non è mancata però l’attenzione anche alla fascia, seppur residuale, della parziale autosufficienza andando a creare due camere singole che rispondono ai criteri normativi per tale fascia. L’Asilo si colloca quindi come un punto di riferimento per le Valli Chisone e Germanasca, per le situazioni di bisogno legate alla non autosufficienza, sia definitiva che temporanea, puntando per quest’ultima al potenziamento dell’area riabilitativa grazie all’ampia palestra e alla presenza di fisioterapisti e fisiatra. La capacità di rispondere ai bisogni è resa possibile solo grazie ad un grande lavoro di squadra tra tutti i soggetti coinvolti, ciascuno nel proprio ruolo: dalle operatrici e operatori che hanno sempre mantenuto al centro il benessere degli ospiti alle direzioni dell’Area Servizi Salute e CSD che sono state costantemente presenti; dalla direzione dei lavori che ha saputo interpretare le richieste e i bisogni alle ditte esterne, professionali nel lavorare in un ambiente fragile e delicato».

Stefano Bosio, responsabile della struttura

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