23 Novembre 2022
Quando la cicogna arriva prima del previsto
Il 17 novembre si è celebrata la Giornata mondiale della prematurità. Ce ne ha parlato il dottor Paolo Serravalle, rispondendo a qualche domanda.
Il 17 novembre è la data in cui ogni anno si ricorda la Giornata mondiale della prematurità. Un fenomeno di cui abbiamo parlato con il dottor Paolo Serravalle, direttore della Pediatria e Neonatologia dell’AUSL Valle D’Aosta.
Quale è il bambino più piccolo che ha incontrato nella sua esperienza?
Il più piccolo neonato prematuro che ho assistito alla nascita era una bimba da un parto trigemellare alla 26a settimana di gravidanza (si considerano a termine da 37 a 42 settimane) che pesava 540 grammi, ora ha 14 anni e frequenta le scuole medie con buon profitto, nonostante gli esiti inevitabili di una nascita così prematura.
Quale è oggi la soglia entro la quale è possibile dare una possibilità di vita a un bambino prematuro?
Al momento si comincia ad avere una minima chance di sopravvivenza, gravata da esiti anche importanti, a partire dalle 23-24 settimane, dipende anche dal peso.
A quale punto della gravidanza si può capire che il bambino nascerà prematuro?
È difficile capirlo, ci sono gravidanze difficili da subito con segni di minaccia di aborto o di parto pretermine che vengono monitorate strettamente e spesso esitano in un parto prematuro.
Come reagiscono le mamme?
Naturalmente con grande preoccupazione, è importante in questi casi la stretta sorveglianza e il counseling adeguato, talvolta è necessaria anche un’assistenza psicologica.
Una gravidanza prematura può avere conseguenze anche per la salute della mamma?
In genere no, salvo a livello psicologico.
A quali problemi di salute può andare incontro un bambino prematuro?
Dipende da grado di prematurità, dal peso e dal tipo di assistenza che riceve, per questo è importante che, quando possibile, queste nascite avvengano in ospedali di II livello con un reparto di Terapia Intensiva Neonatale. In genere gli esiti sono tanto maggiori quanto più precoce è la nascita e più piccolo il bimbo, i più frequenti sono la displasia broncopolmonare, la retinopatia, i deficit del neuro-sviluppo.
Ci sono conseguenze anche in seguito (infanzia, adolescenza, maturità)? Di che tipo?
Anche in questo caso dipendono dalle condizioni di cui sopra, tali esiti persistono sostanzialmente a vita
Come viene calcolata l’età? A partire dalla nascita o da quando sarebbe dovuto nascere?
Alla nascita è importante l’età gestazionale, cioè le settimane di gravidanza calcolate a partire dalla data dell’ultima mestruazione della mamma; si parla di età cronologica se si calcola dalla nascita, è però importante nel follow up soprattutto neuro-comportamentale di questi bimbi considerare l’età corretta, cioè a partire dalla data in cui avrebbero dovuto nascere, per convenzione al compimento di 40 settimane.
Cristina Menghini
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