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Salute  

Giornata mondiale dell’autismo: il mondo nella bolla

Giornata mondiale dell’autismo: il mondo nella bolla

La sindrome dello spettro autistico è un disturbo ancora poco conosciuto, per questo è importante parlarne e non solo in occasione del 2 aprile, la Giornata mondiale dell’autismo.

 

Il 2 aprile è la Giornata mondiale dell’autismo. Un disturbo del neuro-sviluppo che compromette l’interazione sociale e la comunicazione verbale e non verbale oltre a provocare ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. Per saperne di più, è bello ascoltare la testimonianza di una persona affetta proprio da questo disturbo.

 

Come hai reagito quando ti è stata diagnosticata la sindrome dello spettro autistico?

Lo sai. Dopo una vita trascorsa ponendoti domande sulla tua presunta inadeguatezza, finalmente hai delle risposte. Pensi che non ti importa ciò che diranno o penseranno gli altri. Tu non sei la tua malattia.

 

In concreto com’è la tua vita quotidiana?

La società odierna punta alla perfezione sotto tutti i punti di vista. La gente comincia a chiedere perché non hai un lavoro, quale motivo ti spinge a stare a casa anziché uscire con gli amici, se hai la patente o quando hai intenzione di farla. Insomma tutti hanno delle aspettative. Devi rispondere alle loro costanti domande, allora decidi di dire la verità, perché mentire significherebbe solo procrastinare.

Come reagiscono gli altri quando dici di essere “autistica”?

Ti dicono: “Non dire assurdità, tu non sei stupida!” oppure “Avranno sbagliato l’esito, tu sei intelligente …”. E ancora “Poverina, adesso come farai?” Alcuni ti parlano come se avessi due anni. Queste sono le risposte che riceverai. Un misto di negazionismo e compassione.

 

Ma in che cosa consiste questo disturbo?

Dal mio punto di vista è paragonabile alla condizione di vita in una bolla, una prigione nel quale tutto segue le leggi di un mondo diverso rispetto a quello in cui viviamo. Questo modo alternativo di vivere ha delle conseguenze nella vita dell’individuo. Emarginazione, bullismo e violenza psicologica e anche fisica. In molti casi possono essere frutto dell’incomprensione e della mancata tolleranza da parte dell’altro.

 

Esiste un solo tipo di autismo?

È bene sapere che non si parla di autismo riferendosi a un’unica tipologia. Lo spettro autistico distingue gli individui ad alto funzionamento (quelli in cui la patologia è silente e tende a manifestarsi in momenti specifici). A volte questa categoria può comprendere individui aventi alcune capacità notevolmente sopra la norma. Le persone a basso funzionamento hanno invece aree dello sviluppo realmente compromesse.

 

È vero che chi è autistico non prova emozioni?

Si tende a pensare che le persone affette da un tipo di disturbo autistico non provino emozioni. Niente di più sbagliato. Semplicemente le avvertono in maniera differente rispetto alla popolazione media.

 

In che modo avvertite le emozioni?

Ciò che accomuna la maggior parte di noi è la specializzazione in un determinato interesse, che assume un’importanza fondamentale, talvolta ossessiva nei suoi comportamenti ripetitivi (come per esempio tic), rigidi e immutabili. Spesso la variazione delle attività svolte è fonte di ansia alla quale è impossibile far fronte senza venirne travolti completamente. In questi casi è necessario l’intervento di una persona con cui il soggetto ha uno stretto rapporto di confidenza.

Elisa Olla

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