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Salute  

#coronavirus. Cosa fare e non fare nella "zona protetta"

#coronavirus. Cosa fare e non fare nella

Dalle 2 del mattino del 10 marzo tutta l’Italia è zona protetta. Il nuovo decreto del Governo, appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, estende al resto del Piemonte ed a tutta Italia le restrizioni in vigore fino al 3 aprile in Lombardia e altre 14 province (tra cui Asti, Alessandria, Vercelli, Novara e VCO).

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte mentre annuncia l’estensione della zona protetta a tutto il Paese.

Le principali misure sono:

evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita, quelli motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza;

giustificazione degli spostamenti alle forze dell’ordine presenti ai varchi o di pattuglia sul territorio;

raccomandazione a chi accusa sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, e contattare il proprio medico curante; divieto per chi si trova in quarantena di lasciare la propria abitazione;

divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico; sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati”;

sospensione dei servizi per l’infanzia e dell’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado, con indicazione ai presidi di approntare, se possibile, la didattica a distanza;

sospensione di tutte le manifestazioni organizzate in luogo pubblico o privato, comprese le attività culturali, cinema, teatri, discoteche e sale da ballo;

sospensione delle cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri, delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere e ricreativi;

limitazione delle visite ai parenti ricoverati in ospedale o in casa di riposo;

limitazione dell’attività di ristorazione e bar dalle 6 alle 18 a patto che il gestore faccia rispettare la distanza di un metro tra gli avventori;

chiusura nelle giornate festive e prefestive delle medie e grandi strutture di vendita e dei negozi all’interno dei centri commerciali;

apertura nei giorni feriali di farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro;

apertura dei luoghi di culto se viene rispettato il metro di distanza tra i fedeli; ricorso per i dipendenti pubblici e privati al congedo ordinario o alle ferie, oppure autorizzazione al “lavoro agile” per via telematica.

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