28 Luglio 2021
[ video ] "Agnese", un corto ambientato nella pianura pinerolese. Parla il regista Federico Depetris
Federico Depetris, studente di Campiglione Fenile e collaboratore di Vita Diocesana Pinerolese, nutre fin da sempre una grande passione per il cinema. Con il cortometraggio “Agnese” racconta una toccante e commovente scena di vita d’altri tempi, lasciando intravedere una rara sensibilità. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare il dietro le quinte di quest’opera.
Come è nata l’idea di questo corto?
È nata dalla storia dei miei nonni. Si tratta ovviamente di una versione romanzata, ma il fulcro è vero. Mio nonno non ha mai avuto la pazienza di guardare un film e ancora tutt’oggi non ci riesce ma quando era più giovane faceva questo sforzo per mia nonna, che amava molto le commedie.
Quale è stata l’occasione per la produzione?
L’occasione è nata grazie a Vita Diocesana che mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con gli attori, con la bravissima truccatrice e con la location fantastica. Purtroppo in provincia è sempre difficile poter creare qualcosa, ma grazie a queste reti ogni tanto abbiamo la possibilità di esprimerci senza dover ricorrere a canali convenzionali di produzioni.
A quale concorso ha partecipato?
Ha partecipato alla prima edizione del Piemonte Factory. È stata una bella esperienza e sicuramente ti fa crescere da un punto di vista produttivo più che creativo. Visto che lo scopo è scoprire nuovi talenti in giro per il Piemonte, forse avrei limitato il concorso a cortometraggi realizzati da registi che ancora non hanno la possibilità di avere una produzione seria dietro per evitare che alcuni prodotti, spesso vincenti, fossero di un livello davvero troppo superiore. Però rimane comunque una bella esperienza.
Il vincolo del tempo è stato un problema?
Direi di sì. Non essendo una vera produzione con un budget abbiamo dovuto creare tutto nei ritagli di tempo. A partire dal giorno di riprese, svoltesi in appena un paio di ore nel pomeriggio di una domenica e che fortunatamente, grazie alla bravura degli attori, sono andate molto bene. Secondo la sceneggiatura originale la giornata sarebbe dovuta essere soleggiata, invece purtroppo ci siamo ritrovati una domenica nuvolosa e piovosa, ho dovuto lavorare in post-produzione e spero di esser riuscito a trasmettere una sensazione di calore nelle immagini.
Chi sono gli attori?
Gli attori sono Luigi Pentenero e Claudia Ianniello. Due attori teatrali che erano alla loro prima – o quasi – esperienza nel cortometraggio, che richiede un modo di approcciarsi molto diverso dal teatro. Abbiamo potuto provare poco quindi mi sono completamente messo nelle loro mani e loro sono stati bravissimi. Immedesimarsi nei personaggi di un cortometraggio nel poco tempo che avevamo a disposizione non era per nulla semplice, posso solo fare complimenti sul loro lavoro e approccio.
Dove sono state girate le scene?
Le scene sono state girate al Don Bosco di Cumiana. Un posto bellissimo e i salesiani sono stati disponibilissimi. Mi hanno detto che un paio di anni fa nel loro Istituto aveva già girato un film su Papa Francesco.
Quale messaggio hai voluto trasmettere?
Fin dall’inizio volevo comunicare quelle emozioni che mi trasmette mio nonno quando pensa a sua moglie, mia nonna, mancata anni fa. Quando ricorda quei momenti di coppia, quando erano giovani, e si ricorda quante cose facevano l’un per l’altra nonostante non fossero nelle loro corde. Gli ho tenuto la produzione segreta e la prima volta che lo ha visto mi ha detto: «quel tipo sembro io, anche io facevo così», in quel momento ho capito che ero riuscito a trasmettere il loro rapporto.
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