8 Settembre 2022
Diocesi di Pinerolo. I cento anni dalla nascita di mons. Giachetti
Giovedì 8 settembre 2022 ricorre il centesimo anniversario della nascita di mons. Pietro Giachetti, vescovo di Pinerolo dal 1° maggio 1976 al 7 luglio 1998.
Pietro Giachetti, nato a Castelnuovo Nigra (Diocesi di Ivrea) l’8 settembre 1922, fu ordinato presbitero il 29 giugno 1946 e venne eletto alla sede vescovile di Pinerolo il 1° maggio 1976. Nello stesso anno fu ordinato vescovo il 29 giugno. Divenne vescovo emerito il 7 luglio 1998. Si spense il 6 agosto 2006.
Il Vaticano II come faro per il dialogo interconfessionale
Fu uno dei pionieri del dialogo ecumenico in Italia; la sua semplicità evangelica e la sua profonda spiritualità hanno contributo ad arricchire la riflessione ecumenica in Italia nella difficile stagione della recezione del Concilio Vaticano II. Come vescovo di Pinerolo, monsignor Giachetti fu chiamato a confrontarsi con un mondo, quello delle valli valdesi, per lui sconosciuto. Assunse le indicazioni del Concilio Vaticano II come la stella polare della sua missione.
L’attenzione al laicato e al mondo del lavoro
Infatti nei primi anni di sacerdozio i suoi interessi erano stati rivolti al processo di aggiornamento del laicato; dopo aver conseguito la laurea in Filosofia all’Università Cattolica di Milano, viene chiamato alla guida delle ACLI della Diocesi di Ivrea per un decennio (dal 1957 al 1968), prima di trasferirsi a Roma in qualità di vice-assistente nazionale delle ACLI. Negli anni romani si segnala per la sua attenzione alla pastorale del mondo del lavoro, in una stagione non facile sia per la contestazione culturale sia per le prime difficoltà nelle fabbriche.
Andare a scuola di ecumenismo
La nomina a vescovo lo riporta in Piemonte, a Pinerolo, dove monsignor Giachetti comprende che l’impegno ecumenico deve diventare uno degli assi portanti del suo magistero episcopale, perché la Diocesi che si accinge a guidare rappresenta un caso unico nel panorama italiano per la sua storia e per la sua composizione. Così, poche settimane dopo la sua elezione, chiede al vescovo di Livorno, Alberto Ablondi, di essere cooptato nella Commissione per l’Ecumenismo della Conferenza Episcopale Italiana e decide di prendere parte alle sessioni estive del Segretariato Attività Ecumeniche (SAE) per «andare a scuola di ecumenismo».
I matrimoni interconfessionali
Grazie al suo impegno, la Diocesi di Pinerolo diventa un punto di riferimento in alcuni passaggi fondamentali della vita della Chiesa in Italia, impegnata a esplorare la dimensione ecumenica della fede. A questa stagione, nella quale monsignor Giachetti si fa accompagnare dalla preziosa collaborazione di don Mario Polastro (già co-parroco del Cuore Immacolato di Maria in Pinerolo) si deve la riflessione sulla natura dei matrimoni interconfessionali, che porta alla redazione del “Testo comune per un indirizzo pastorale dei matrimoni tra cattolici e valdesi o metodisti” e del conseguente “Testo applicativo” ufficialmente accolti dalla CEI e dalla Chiesa valdo-metodista.
Gli ultimi anni
Da vescovo emerito, ritiratosi a Torino nel Cottolengo per vivere tra gli ultimi sempre al servizio della Chiesa, si dedicò alla diffusione dell’ecumenismo nei monasteri di clausura del Piemonte, nella convinzione che accanto a un impegno pastorale e a una riflessione storico-teologica il dialogo ecumenico deve arricchirsi di una dimensione spirituale. Nelle sue visite alle comunità monastiche di clausura era spesso accompagnato da un pastore valdese, aprendo così orizzonti completamente nuovi per la vita monastica e per la spiritualità ecumenica.
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