12 Febbraio 2025
Pinerolo. Rita Curletti, la sarta della maschera di ferro

Sono trecento i costumi realizzati fino a oggi per la manifestazione storica “La Maschera di Ferro” da Rita Curletti.
Tutti a Pinerolo sanno che Luigi Oddoero è il creatore e l’anima della manifestazione “La Maschera di ferro”, ma forse non tutti sanno che sua moglie, Rita Curletti, quella “maschera” l’ha vestita da capo a piedi. E non solo quel personaggio, ma tutti i figuranti che ruotano attorno al prigioniero misterioso.

Rita, quando è cominciata questa avventura?
La prima edizione della Maschera di Ferro apre i battenti nel 1999, ma è dal 2000 che mi sono occupata personalmente della realizzazione dei costumi. La passione per questo grande evento pinerolese, alle prime edizioni, mi ha convinta a frequentare un corso di cucito per poter subito realizzare i primi costumi. Avendo riscosso subito un buon successo, ho deciso di proseguire e dare una mano all’organizzazione, annullando così l’enorme costo del noleggio.
Qual è la fonte storica sulla quale ti basi per la realizzazione dei costumi?
Mi sono documentata principalmente facendo una lunga e accurata ricerca dei dipinti di quell’epoca, cercando di impreziosire ogni dettaglio, comprese le calzature.
A proposito delle calzature: comprendiamo che i costumi abbiano una linea che si adegua alla taglia, ma per le calzature ci svela il segreto dell’adattabilità ai numerosi figuranti?
Non senza difficoltà, viene rivestito un paio di scarpe abitualmente utilizzate dal personaggio, adeguate al costume che viene indossato, anche queste curate nelle rifiniture con fibbie, lacci, bottoni, ecc.
Quanti costumi ha realizzato ad oggi?
Nel corso delle edizioni, i costumi sono stati sempre più richiesti, poiché aumentano i figuranti di anno in anno. Un grande lavoro di ricerca è stato fatto (anche con soddisfazione e divertimento) per portare a ogni edizione le novità scenografiche, che continuo ad aggiornare copiando da ogni dipinto, quadro o raffigurazione che sistematicamente vado a ricercare. Ad oggi, il nostro guardaroba vanta 300 costumi costruiti sulla base storica dell’epoca, ai quali per ognuno applico delle personali varianti di passamaneria, tessuti e modelli, suggeriti dalla fantasia, per diversificare.

C’è un costume al quale è particolarmente affezionata e che le è rimasto nel cuore?
Sì: i Guasconi. Sono quelli che mi hanno dato tanto lavoro ma che prediligo di più.
I costumi, soprattutto quelli femminili, sono molto ampi. Come procede per il taglio dei tessuti con quelle larghezze che superano abbondantemente la superficie di un tavolo?
Sovente lavoro dopo cena sino a tardi e, approfittando dell’assenza di Luigi, libero il salone dai mobili, potendo disporre così dell’ampio pavimento che si trasforma in un attimo nel mio atélier.
Ed è proprio nel salone di casa che vediamo alcune opere in “spago” che rappresentano angeli e teste di cavallo, altra grande passione di Rita Curletti persona instancabile che, tramite le sue creazioni, fa rivivere con la fantasia tanti figuranti: dame, guasconi, moschettieri, fanciulli, reali, popolani e, nell’ultima edizione anche “venditrici d’amore”.
La rievocazione storica “La Maschera di Ferro”, divenuta biennale, offrirà alla fantasia di Rita Curletti quasi due anni di tempo per realizzare nuovi modelli che si esibiranno nella XXI edizione, attesa nel 2026.
Amalia Pagliaro
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