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Personaggi  

Oscar Luigi Scalfaro fu più volte ospite nella diocesi di Pinerolo

Oscar Luigi Scalfaro fu più volte ospite nella diocesi di Pinerolo

Addio, Presidente È mancato il 28 gennaio Oscar Luigi Scalfaro.
Aveva 93 anni ed ultimamente si dedicava ai giovani che gli ponevano una serie di domande sulla sua vita e sull’attualità sociale, politica, morale e religiosa.
Egli non mancava di ripetere loro alcune caratteristiche che avevano guidato la sua esistenza: la sua formazione cristiana, la Resistenza, la passione per la trasmissione dei valori in cui credeva, la sua intensa attività politica, la difesa della Costituzione.
Era considerato da molti un cattolico intransigente e conservatore per la fedeltà e la difesa nei valori in cui credeva, per la sua pietà tradizionale e mariana.
Alla scuola di De Gasperi aveva appreso la distinzione, non la separazione, della fede dalla politica.
Giovane novarese, si formò nella Gioventù Cattolica e la sua preparazione culturale lo portò negli anni dell’immediato dopo guerra a girare il Piemonte per delle conferenze. Attività che proseguì anche da deputato.
Aveva un discorrere che affascinava. Sapeva intrecciare il pensiero cristiano con i problemi del momento, con una forte motivazione spirituale.
Don Barra lo chiamò più volte a Pinerolo a parlare ad un vasto pubblico che lo seguiva sempre con grande attenzione.
Anche le Suore di San Giuseppe, attraverso la Madre Teresa Persico, lo ospitarono più volte per gli studenti delle loro scuole o per i genitori.
Giovane magistrato, perse la moglie nel parto e la figlia Marianna divenne per lui, lungo tutta la sua vita, la figura femminile di riferimento.
Eletto deputato alla Costituente nel 1947, considerato quindi un Padre della Repubblica, fu un tenace promulgatore e un difensore della Carta Costituzionale nel Parlamento di cui fu anche Presidente, nel Governo di cui fu più volte Ministro e, infine, come Presidente della Repubblica negli anni 1992-99: settennato tra i più difficili della nostra storia recente. La Costituzione fu sempre la sua guida politica, più che il partito cui apparteneva, la Democrazia Cristiana. La sua integrità morale, anche quando nell’ultimo decennio gli avversari politici cercarono di infangarla, non venne mai meno.
Non amava i compromessi ed ai giovani diceva che accettare il primo vuole dire aprire la porta ad altri futuri cedimenti. Occorre il coraggio delle proprie idee, non solo ostentarle, ma viverle. Solo quando si paga di persona, esse, diventano ragione della propria vita.
Ammirava infatti, soprattutto nel Parlamento e nella società, coloro che erano coerenti con il proprio pensiero e per esso avevano pagato nella lotta partigiana, nei campi di concentramento, nelle galere fasciste. Erano magari avversari e combatteva con durezza e costanza le loro idee, ma mai li considerava nemici da abbattere.
La lotta per la pace – sosteneva – non è sincera, se chi la compie non la possiede prima nel cuore, come la luce della fede deve essere dentro di noi, non fuori di noi.
L’intensità del suo lavoro, la laicità del suo agire politico non oscurarono la fede profonda che animava la sua vita di cristiano.
Egli cercò di essere non un predicatore, ma un testimone che affronta la storia, spesso amara, difficile, senza perdere mai l’ottimismo, la speranza e la fiducia nella umanità che Dio non ha abbandonato a se stessa. Oscar Luigi Scalfaro a Pinasca il 15 febbraio 1998 in occasione dei 100 anni del Cottolengo di Pinasca. Nella foto con il vescovo Pietro Giachetti

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