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San Pietro Val Lemina. Michele Colombino: 90 anni da protagonista

San Pietro Val Lemina. Michele Colombino: 90 anni da protagonista

5, 30, 90. No, non si tratta di un terno al lotto. Bensì delle tre ricorrenze che a fine ottobre la Federazione Internazionale Associazione “Piemontesi nel Mondo”, con il patrocinio dei Comuni di San Pietro Val Lemina e di Frossasco, festeggerà in maniera solenne: i 35 anni della costituzione ufficiale dell’Associazione; i 30 anni del suo riconoscimento in Federazione Internazionale; il 90mo compleanno del fondatore e attuale presidente, Michele Colombino. Il programma dei festeggiamenti prevede due iniziative.

La prima iniziativa (22 ottobre) è l’apertura di una mostra storico-fotografica (realizzata con materiali provenienti dall’archivio personale di Colombino) allestita nella sala consigliare del Comune di San Pietro, dal titolo: “1964-1974. Un decennio di rinascita, sviluppo e associazionismo a San Pietro Val Lemina”.
La seconda iniziativa coinciderà con il momento clou dei festeggiamenti e avrà luogo domenica 30 ottobre a San Pietro. Alle 11:45 presso il Monumento “Ai Piemontesi nel Mondo” si terrà la cerimonia di scoprimento di una targa commemorativa. A seguire, “Pranzo dell’Amicizia” presso il salone polivalente.

Il presidente Colombino è nato a Pinerolo il 27 ottobre 1926 ed è stato sindaco di San Pietro dal 1965 al 1975. Parlando della mostra, afferma che gli sarebbe piaciuto aggiungere nel titolo “Un pezzo di storia dimenticata”. Infatti la raccolta di foto, documenti e testimonianze dell’epoca, afferma Colombino «si pone l’obiettivo di raccontare gli anni che sono coincisi con il mio mandato da sindaco: anni che hanno segnato la rinascita di un paese che era dimenticato, sotto tutti i punti di vista. Basta poco per tracciare un quadro della situazione in cui si trovava il Comune di San Pietro Val Lemina a metà degli anni Sessanta: netto calo della popolazione residente, infrastrutture urbane pressoché inesistenti, strade pubbliche in preda alla più totale incuria, la zona del Talucco totalmente abbandonata (così come intere borgate), campi incolti, cascinali in distruzione. Unica attrattiva: due o tre osterie…».

E poi? «Nel 1965 l’amministrazione provinciale apriva la nuova strada di collegamento con Pinerolo, spezzando così un secolare e deleterio isolamento. Nello stesso anno la mia giunta, grazie anche al prezioso interessamento della Fiat e all’impegno personale dell’avvocato Giovanni Agnelli (che avevo avuto modo di incontrare), inaugurava un’arteria panoramica che da San Pietro (quota 450m slm) sale a Prà Martino (quota 920) ed al Crò, per uno sviluppo di circa 5 km: un collegamento diventato oggi addirittura di interesse internazionale per il ciclismo (basti pensare ai passaggi delle tappe del Giro d’Italia e del Tour de France). Nel 1966 è arrivata l’acqua potabile e si è insediata in paese la prima attività industriale di tutta la vallata (la società Magic, con un piccolo stabilimento per lavorazione maglierie che impiegava una quarantina di dipendenti).

Sempre con l’aiuto della Provincia di Torino, fu inoltre possibile asfaltare le strade, eseguire le fognature, arginare e sistemare la riva del torrente Lemina nei pressi dell’abitato, aprire strade di collegamento con varie borgate o cascine che erano ancora isolate. Ma la mia amministrazione non si fermò qui: basti citare la ristrutturazione del municipio comunale, la nuova scuola elementare, l’ampliamento del cimitero cittadino, numerosi collegamenti stradali, un nuovo ambulatorio medico, l’ufficio postale».

I piemontesi nel mondo

Risale al 13 luglio 1974 l’inaugurazione del monumento “Ai Piemontesi nel Mondo” (opera del braidese Gioachino Chiesa) che finì sotto i riflettori il 26 giugno 1982, in occasione del primo raduno-convegno internazionale delle Associazioni “Piemontesi nel Mondo” a San Pietro. Intanto l’anno precedente (30 settembre 1981) con atto notarile venne costituita la Federazione Internazionale dell’Associazione “Piemontesi nel Mondo”.

La Federazione sostituì, integrò ed incorporò precedenti iniziative analoghe, quali il Comitato per la costruzione del Monumento “Ai Piemontesi nel Mondo” ed il Centro Iniziative Piemontesi nel Mondo. L’Associazione “Piemontesi nel Mondo”, dapprima con sede operativa a Pinerolo, poi a Frossasco, ha costituito e coordina circa duecento rappresentanze e filiali in numerose nazioni. Prima della sua costituzione ne esistevano solo sei: tre in Argentina, una in Australia, una in Svizzera e una in Francia.

Negli anni, spiega Colombino, «è diventata una vera e propria fucina organizzativa, dando vita ad una serie di prestigiose iniziative che, se mi consente, vanno doverosamente rimarcate: sessanta gemellaggi fra Comuni del Piemonte e dell’Argentina; celebrazione annuale della “Festa del Piemonte” con riconoscimenti a personaggi piemontesi particolarmente affermatisi in Italia ed all’estero; a Frossasco l’apertura del Museo Regionale dell’Emigrazione, voce e storia della nostra gente nel mondo; il recupero, la conservazione e la divulgazione dei canti che hanno accompagnato i nostri emigranti. Ed io, personalmente, sono stato più di cinquanta volte oltreoceano, dove troviamo diversi Paesi in cui ancora adesso si parla abitudinariamente il dialetto piemontese».

L’emozione dell’incontro con Papa Francesco

Il prossimo 27 ottobre il presidente raggiungerà un bel traguardo personale: novant’anni tondi tondi. Commenta: «Il mio novantesimo compleanno? Premetto che il festeggiamento è stato voluto non certo da me, ma dai miei collaboratori dell’Associazione. I novant’anni va bene ricordarli se questo serve come nuovo trampolino di lancio dell’associazionismo piemontese.

Tutti questi trentacinque anni li abbiamo vissuti in situazione di precarietà, dovendo lottare duramente per sopravvivere. Abbiamo dovuto fare ricorso a tutte le risorse umane e culturali, nostre e del volontariato più generoso e disponibile, perché stesse in piedi una struttura con alle spalle una significativa presenza e storia nel campo dell’emigrazione, non solo all’interno ma anche all’esterno del territorio nazionale. Questo, e mi preme alquanto sottolinearlo, in assenza di istituzioni pubbliche che ne potessero garantire la continuità nel tempo.

È chiaro che, in occasione dei prossimi festeggiamenti, i miei collaboratori dovranno invitare personaggi istituzionali, però il mio spirito è sempre stato quello di lavorare attraverso il volontariato, al di sopra e al di là di ogni credo politico e religioso».

Tra i ricordi e gli episodi più significativi della vita dell’Associazione, Colombino considera come indimenticabile quanto accaduto «il 15 novembre 2013, quando “Noi soma Piemontèis”, l’inno ufficiale dei Piemontesi nel Mondo, fu cantato dal coro “Piccoli Cantori Padre Médaille” (della scuola primaria dell’Istituto Maria Immacolata di Pinerolo) a Torino nella sala del Consiglio Regionale del Piemonte, a Palazzo Lascaris.

La mia più grande soddisfazione personale, però, risale all’anno successivo, e precisamente a mercoledì 26 marzo 2014, quando come Associazione partecipammo all’udienza con il Papa in piazza San Pietro. Quando ho sentito papa Francesco citare e ringraziare i “Piemontesi nel Mondo”, mi è quasi scoppiato il cuore: si trattava del più grande riconoscimento che la nostra Associazione avrebbe mai potuto sperare».

Vincenzo Parisi

Nella photogallery di Lino Gandolfo l’inaugurazione della mostra “1964-1974. Un decennio di rinascita, sviluppo e associazionismo a San Pietro Val Lemina” che i è svolta lo scorso sabato 22 ottobre. La mostra sarà aperta nei seguenti giorni e orari: sabato 22 e sabato 29 ottobre dalle 16 alle 18; domenica 23 ottobre dalle 9 alle 12 e dalle 15:30 alle 18; domenica 30 ottobre dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18.

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