Gennaio 2014
Intervista a Fiorella Magnani, Vice Presidente Nazionale dell’AIMC
Fiorella Magnani, dirigente scolastico in Emilia Romagna, è la Vice Presidente nazionale dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC). In occasione del XX Congresso nazionale dell’Associazione, indetto a Roma dal 3 al 5 gennaio ’14, l’abbiamo incontrata per un confronto sul sistema educativo del paese.
Quali sono le linee programmatiche emerse dal Congresso nazionale AIMC?
Impegnarsi ed operare affinchè l’AIMC possa continuare ad essere interlocutore attivo nei vari contesti scolastici, ecclesiali e sociali, a partire da una riflessione al proprio interno per ricercare modalità di partecipazione e di comunicazione sempre più snelle ed efficaci. Ci si pone l’obiettivo che l’AIMC sia spazio privilegiato di confronto in cui riflettere sulla professione docente e sulle possibilità di miglioramento della qualità della scuola.
Qual è il valore aggiunto dell’AIMC?
L’appartenenza all’AIMC si concretizza nel confronto, nella corresponsabilità, nella laicità, nell’esercizio concreto della democrazia, con la consapevolezza che la prospettiva da proporre in ambito educativo e nella scuola, si fonda sulla persona, un valore forte su cui è possibile incontrarsi e far incontrare tanti. Persona che per noi maestri cattolici, è immagine di Dio, espressione del suo amore che orienta il nostro operare.
Nella sua lunga storia l’AIMC ha potuto fregiarsi dell’apporto di grandi personalità del mondo della cultura e della politica, basti pensare all’ex Presidente della Repubblica Scalfaro. Oggi quale è il punto di forza dell’Associazione?
Il punto di forza dell’AIMC sta nella formazione che è suo carattere costitutivo. Riconosciuta dal M.I.U.R. come soggetto qualificato per la formazione, è impegnata statutariamente a promuovere sia la qualificazione della professionalità docente sia lo sviluppo delle professioni di scuola attraverso seminari, convegni e progetti di ricerca-azione. La nostra Associazione è presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale nelle diverse dimensioni sezionali (oltre 300 le sezioni a cui vanno aggiunti numerosi gruppi territoriali), provinciale, regionale, così da favorire la costituzione di gruppi di lavoro per migliorare il progetto educativo delle diverse istituzioni scolastiche.
La politica, nella sua eccezione più generale, è attenta alla realtà delle Associazioni cattoliche e dell’AIMC in particolare?
La politica fatica a recepire concretamente il ruolo e il valore delle Associazioni, compresa l’AIMC che, in tal senso, ricerca costantemente spazi per la costruzione di dialoghi fruttuosi con tutti i soggetti politici e sociali impegnati in educazione. Si rende, pertanto, necessario un coordinamento dell’associazionismo e, per quanto riguarda quello professionale, urge un riconoscimento giuridico delle Associazioni professionali quale luogo di crescita professionale.
Infine un bilancio sui congressi territoriali. Qual è il tratto saliente che li unifica? Come immaginare l’AIMC del futuro?
Nei Congressi regionali cui ho partecipato in Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, ho percepito la volontà e il desiderio dei soci e responsabili associativi di impegnarsi nell’AIMC per contribuire a “salvare la scuola” (e quindi garantire il futuro del Paese). Per quel che mi concerne, vorrei che l’AIMC fosse, in ogni realtà territoriale, il luogo in cui docenti e dirigenti possano coltivare la passione educativa ed aiutare le giovani generazioni ad acquisire autonomia e consapevolezza per affrontare i necessari cambiamenti culturali, economici e sociali. E come credente, auspico che la nostra Associazione, partecipi laicamente alla missione della Chiesa nel farsi luogo di annuncio e di testimonianza dei valori cristiani.
Enzo Cardone
Presidente Sezione AIMC di Pinerolo