20 Luglio 2015
Il pinerolese Gianni Piccato testimone della visita del papa in Ecuador

20 luglio 2015
Gianni Piccato dal 1 dicembre 2010 è ambasciatore d’Italia a Quito (Ecuador). Classe 1958, è nato a Pinerolo e si è laureato in giurisprudenza a Torino nel 1981. Nel suo ruolo ha vissuto in modo intenso la recente visita di papa Francesco (dal 5 all’ 8 luglio) nel paese centro americano.
Come hanno atteso il pontefice gli ecuadoriani?
Con entusiasmo e partecipazione, come era da attendersi da un popolo maggioritariamente e profondamente cattolico e che riconosceva, nel primo papa latino-americano, l’espressione più elevata e carismatica della sua fede.
Qual è la percentuale di cattolici in Ecuador?
Le stime più aggiornate indicano che in Ecuador, su una popolazione di 15.775.000 persone, i cattolici siano circa 13.780.000, pari quindi all’87,5% della popolazione locale. Cosa è rimasto e rimarrà di questa visita nel paese? L’immagine di una felice e magica atmosfera che ha accomunato ed unito, sia pure solo per qualche giorno, tutti gli Ecuadoriani, indipendentemente dal ceto sociale, dall’ etnia o dalle posizioni politiche di appartenenza.
Lei lo ha incontrato?
Non è stato previsto un incontro specifico con il Corpo Diplomatico, ma ho partecipato alla Messa campale nel Parco Bicentenario di Quito (oltre 1 milione di fedeli) e poi, in serata, ad un incontro più ristretto con i rappresentanti della società civile, nel convento di San Francisco di Quito.
Che cosa le ha lasciato il pontefice?
Pur se non ho avuto occasione di parlargli direttamente, ne ho ricevuto un’impressione fortissima per la disarmante semplicità (ed efficacia) del suo tratto e delle sue parole.
Com’è oggi la situazione sociale in Ecuador?
L’Ecuador ha registrato negli ultimi 8 anni, grazie al governo del presidente Correa ed alle politiche pubbliche della “Revolucion ciudadana”, un indubbio miglioramento delle condizioni di vita e dello sviluppo sociale della popolazione nel suo complesso. L’attuale difficile congiuntura economica ed un crescente disagio popolare hanno peraltro reso, negli ultimi mesi, più difficile e teso il rapporto fra l’attuale governo e larghi strati della società ecuadoriana.
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