8 Aprile 2013
Il clero: tra norme pastorali e l’uso della… bicicletta!
La storia dei sinodi nella diocesi di Pinerolo, dal 1842 al 1940
Charvaz fissò degli esami quinquennali per verificare la formazione teologica e culturale dei presbiteri. Il III Sinodo, svoltosi durante l’episcopato di monsignor André Charvaz, nel 1842 si caratterizza, rispetto ai precedenti, per l’atteggiamento da tenersi nei confronti dei Valdesi. La linea di tutti deve essere “carità, ma non familiarità” e si proibisce ai genitori cattolici di inviare i figli nelle scuole valdesi; si stabilisce poi che i chierici e i laici devono usare cautela nell’accostare le versioni italiane della Bibbia vendute porta a porta dai protestanti. Nello stesso tempo si esorta il clero alla conoscenza della Sacra Scrittura e a non improvvisare la predicazione. Si domanda poi sobrietà nelle processioni dando loro un carattere prevalentemente penitenziale e si obbliga al catechismo in Avvento e in Quaresima. Per verificare la formazione teologica e culturale del clero si fissano degli esami quinquennali. Risale al 1899 il IV Sinodo; voluto dal vescovo Rossi più che per il contenuto è significativo per l’anno in cui si svolge. Infatti, il 2 settembre 1899 è inaugurato il nuovo Seminario che, dal 4 al 6 settembre, ospita i lavori sinodali. Intanto il 3 settembre si era tenuta la solenne incoronazione della Madonna delle Grazie e si era riaperto, dopo profondi restauri e la costruzione del piazzale, l’omonimo Santuario. Parteciparono al IV sinodo 118 preti secolari e alcuni rappresentanti dei religiosi. Le norme sinodali del 1899 furono superate dalla pubblicazione del Codice di Diritto Canonico, avvenuta nel 1917. Per la revisione, nel rispetto della nuova normativa, si radunò nell’ottobre 1928, sotto la presidenza del cardinal Giuseppe Gamba, arcivescovo di Torino, il Concilio Pedemontano. I vescovi avrebbero poi dovuto, nella propria diocesi, tenere un Sinodo che recepisse le norme dettate dall’Assemblea Regionale dell’Episcopato. Monsignor Angelo Bartolomasi si era posto un tale obiettivo, ma già nell’aprile del 1929 fu trasferito a Roma con l’incarico di Ordinario Militare. La diocesi fu amministrata per circa un anno da monsignor Cuatto e solo nel maggio 1930 ebbe il nuovo vescovo, Gaudenzio Binaschi. Questi indisse il Sinodo nel 1940 cui presero parte 125 sacerdoti diocesani e i rappresentanti degli Oblati di Maria Vergine, dei Giuseppini, dei Salesiani. Le norme sinodali compaiono raccolte in quattro parti: la Fede cattolica, la disciplina dei costumi, il culto divino, i benefici ecclesiastici. Un tema nuovo è l’Azione Cattolica, che si radicò nelle parrocchie del pinerolese nel decennio dal 1930 al 1940. In appendice compaiono gli uffici e le commissioni diocesane: la Curia, il Consiglio e l’Ufficio amministrativo, il Tribunale ecclesiastico, l’Ufficio catechistico, le Commissioni per il Seminario, per i confini delle parrocchie, per l’interpretazione del Sinodo, per l’Arte Sacra, per la musica sacra. Vengono anche indicati i temi per l’istruzione parrocchiale che si teneva ogni domenica; gli argomenti, raccolti in cinque anni, sono la fede, la grazia e i sacramenti, i comandamenti di Dio, i precetti e la preghiera, le virtù e i vizi, le devozioni e la liturgia. Per la serie “sorridere” ricordiamo un canone che concedeva al clero l’uso della bicicletta da usarsi con moderazione, decenza e gravità sacerdotale. Per servirsi di un motociclo era invece necessario il permesso scritto del vescovo. Un altro canone riguardava l’ascolto della radio: «non odano quanto è alieno alla religione e all’onestà».
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