Piscina. Dalle fornaci alla storia, alla scoperta di un personaggio poliedrico Di recente il nostro giornale ha pubblicato la recensione di un libro di Carlino Longati. Incuriositi dall’opera siamo andati a intervistare l’autore, pinerolese di adozione. Carlino ci ha accolti con molta cordialità a casa sua in compagnia della moglie. Il nostro autore ha pubblicato per la prima volta un testo ma nel cassetto riserva molte sorprese.
Originario di Verona, il suo lavoro lo ha portato a percorrere tutta l’Italia. A Trieste prima, poi a Ferrara dove ha messo su famiglia e poi a Bologna. Quindi da Bologna a Pralormo e infine, come tecnico, dal 1972 a Pinerolo nella fornace di Piscina dove ha lavorato fino al 2005 anno in cui la fornace ha chiuso.
Per i meno esperti spiega che nella fornace si producono tutti gli elementi necessari all’edilizia. Dal mattone classico alle tegole, alle altre strutture. «Una volta si faceva tutto a mano, – spiega Longati – oggi invece tutto è computerizzato. Il lavoro nella fornace è stato un po’ sottovalutato. Ma è stato uno sbaglio perché oggi è difficile trovare operai specializzati». Viene da pensare che l’industrializzazione abbia portato una diminuzione di posti di lavoro anche nell’ambito dell’argilla. «No, è il contrario – afferma Carlino – Non trovando più operai specializzati si è ricorso sempre di più alla tecnologia. Un tempo nell’arco di 100 km da Torino c’erano almeno 60 fornaci. Poi con il tempo e l’industrializzazione sono rimaste in poche». Le fornaci sorgono dove c’è un buon giacimento di argilla. Intorno a Piscina ce n’è uno ottimo. Piscina è il luogo dove opera il nostro autore. Ora che è in pensione può dedicarsi alla famiglia e anche ad aiutare il gruppo di ricerca sulla storia locale fondato da Ermanno Silecchia e Felice Carbone. Carlo ha scritto un opuscolo dove presenta la storia della fornace di Piscina.
Longati al suo lavoro aggiunge una passione per l’arte, e in particolare la scrittura. Non vuole però che diventi un business. «Tutti oggi scrivono per soldi». Ciò che conta per Carlino è la soddisfazione. «Io ho dato il libro che ho pubblicato al mio paese perché lo vendessero e tenessero il ricavato». Gli inizi dei suoi scritti? «Ho iniziato con le poesie. Prendevo sempre appunti tanto che talvolta mi fermavo mentre viaggiavo in macchina per scrivere. Poi ho preso in mano i ricordi di famiglia e così via». Vediamo alcuni scritti sul suo computer, tra i quali il racconto di una rimpatriata di amici veronesi dal sapore davvero guareschiano; la storia molto avventurosa di un collega lavoratore delle fornaci, una serie di libretti pieni di poesie. La cultura industriale delle nostre zone è sicuramente un ambito ancora tutto da scoprire. Il merito del nostro autore è quello di mettere a parte dei più la grande conoscenza del suo mestiere. Ci auguriamo di leggere ancora qualche suo scritto.
Ives Coassolo
Sulla fornace, da venerdì 1 giugno a Piscina è aperta una mostra fotografica, curata dal Comitato storico 400 Museo ‘L Rubat, presso i locali espositivi di Piazza Buniva, 7. La mostra resta aperta fino al 10 giugno. Orari di Apertura: dal giovedì al sabato 15-17:30; domenica 10-12; 15-17:30