7 Aprile 2015
A ottobre si concluderà l'Anno Giubilare per i 500 anni della nascita della santa

07 aprile 2015
Venne beatificata nel 1614 e canonizzata nel 1622. Nel 1970 Paolo VI la proclamò Dottore della Chiesa
Papa Francesco ha scritto alla diocesi di Avila una lettera in occasione dei 500 anni dalla nascita di santa Teresa, nella quale afferma che «Alla scuola della santa camminatrice impariamo a essere pellegrini. L’immagine del cammino può sintetizzare molto bene la lezione della sua vita e della sua opera.
Teresa intese la vita come un cammino di perfezione lungo il quale Dio conduce l’uomo, di mansione in mansione, fino a Lui e, allo stesso tempo, lo mette in viaggio verso gli uomini. Per quali cammini vuole portarci il Signore, seguendo le orme di santa Teresa e tenuti per mano da lei? Ne vorrei ricordare quattro che mi fanno molto bene: quelli della gioia, della preghiera, della fraternità e del proprio tempo».
Teresa Sánchez de Cepeda Dávila y Ahumada nacque il 28 marzo 1515 ad Avila in Spagna. È stata una delle figure più importanti della Riforma cattolica, non solo spagnola. Si conosce poco della sua infanzia; il padre di origine ebraica la vide nascere in seconde nozze.
Quindicenne perde la madre malata da tempo, ma in famiglia respira la carità cristiana verso i poveri e malati. Presso il monastero delle Agostiniane, dove il padre la mandò per la formazione e educazione, Teresa entra in crisi esistenziale.
Malata torna alla casa paterna. Si ristabilisce e grazie alla “prima crisi mistica” che la attanaglia, nel 1536 prende la decisione di entrare nel monastero delle carmelitane dell’Incarnazione di Avila. Qui dopo il noviziato e la vestizione, fece la sua professione religiosa. Patì una grave crisi fisica dalla quale ne uscì dopo tre anni di cure.
Ma è la “seconda crisi mistica” che la condurrà ad avviare la grande riforma del Carmelo. Le faranno da guida le “Confessioni” di sant’Agostino e il “Cristo sanguinante”. Fu accusata di essere vittima di illusioni demoniache, e per questo soffrì amaramente. Fu in seguito all’incontro con Pietro d’Alcantara, asceta francescano, che Teresa iniziò a pensare ad una riforma dei carmelitani che la rese in seguito conosciuta in tutto il mondo.
Tramite i suoi scritti come “Il Cammino della perfezione”, il “Libro della mia Vita”, “Castello interiore”, “Concetti dell’Amore” ed “Esclamazioni”, e le numerose “Lettere”, santa Teresa insegna la strada, il cammino attraverso cui arrivare a Dio. Lei stessa fa un’esperienza forte di ascesi e di mistica che, attraverso il dolore e il servizio che la porterà ad avere un’intimità unica con Dio.
Prosegue papa Francesco: «Questo cammino non possiamo farlo da soli, ma insieme. Per la santa riformatrice il sentiero della preghiera passa per la via della fraternità in seno alla Chiesa madre. Fu questa la sua risposta provvidenziale, nata dall’ispirazione divina e dal suo intuito femminile, ai problemi della Chiesa e della società del suo tempo: fondare piccole comunità di donne che, a imitazione del «collegio apostolico» seguissero Cristo vivendo in modo semplice il Vangelo e sostenendo tutta la Chiesa con una vita fatta preghiera».
Venne beatificata nel 1614; canonizzata nel 1622. Nel 1970 Paolo VI la proclamò Dottore della Chiesa. Una curiosità: Teresa mori tra il 4 e il 15 ottobre 1582 nella notte in cui fu praticato il riallineamento delle date tra il vecchio calendario giuliano e quello gregoriano, togliendo 10 giorni.
Papa Francesco ha concesso a tutte le diocesi spagnole la grazia di un Anno giubilare teresiano per celebrare solennemente il quinto centenario della nascita della santa. Lo speciale Anno, iniziato lo scorso 15 ottobre, si concluderò il 15 ottobre 2015, a meno di due mesi dall’inizio del Giubileo Straordinario (8 dicembre).
Davide De Bortoli
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