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C’è del buono in questi mondi. Pellegrini di speranza nelle terre di mezzo

C’è del buono in questi mondi. Pellegrini di speranza nelle terre di mezzo

L’occasione

C’è del buono in questi mondi. Pellegrini di speranza nelle terre di mezzo” si presenta come un originalissimo contributo sollecitato dal “Giubileo della Speranza”. L’attenzione che il mondo intero dedicherà alla dimensione della speranza e a quella del pellegrinaggio che ad essa conduce vengono qui declinati in una serie di saggi dedicati alla presenza della speranza nella letteratura fantasy.

La raccolta

C’è del buono in questi mondi comprende dieci saggi, scritti da membri del gruppo Inkiostri, con un taglio accademico/divulgativo. Il libro si presta a costituire oggetto di studio e discussione all’interno di corsi di letteratura (soprattutto di letteratura inglese) sia a livello universitario sia nelle scuole secondarie. Gli autori hanno, infatti, privilegiato un linguaggio diretto e comunicativo, che trasmetta lo spessore culturale delle loro ricerche in modo fruibile dal semplice appassionato, dallo studente, e dallo specialista.

Gli autori

Il gruppo “Inkiostri” raduna alcuni amici interessati alla letteratura, soprattutto fantasy, e alla sua dimensione metafisica e spirituale. Il gruppo ha già pubblicato per Marco Valerio-Vita una raccolta di racconti (La Compagnia dell’Oste) e un romanzo collettivo (I sentieri del Nizhar).

Inoltre, sul sito www.inkiostri.net e sul blog https://inkiostri.blog pubblicano regolarmente scritti di narrativa, poesia e commenti/recensioni a cura di membri del gruppo.

I saggi

La prima parte del volume, introdotta dall’autorevole prefazione di Giuseppe Pezzini, è dedicata a temi desunti dalle opere di J. R. R. Tolkien. Il libro si apre con un saggio di Chiara Bertoglio dedicato al racconto lungo Foglia di Niggle, che l’autrice legge in parallelo all’enciclica Spe salvi di Benedetto XVI. Tematiche attinenti la creazione letteraria (“subcreazione”) e la presenza di speranza e meraviglia nel legendarium sono affrontate da Davide Gorga nel suo contributo. La dimensione della libertà, legata ai desideri profondi dell’essere umano, e quella dell’identità, legata anche alla “subcreatività” costituiscono alcuni dei punti affrontati nel saggio di Daniele Barale. Un’attenta considerazione del ruolo delle stelle nella produzione di Tolkien permette a Chiara Nejrotti di dimostrare che esse costantemente sono utilizzate come simbolo di speranza nei testi di Tolkien, con una particolare attenzione a Earendil, la “stella del mattino”. La dialettica fra lutto e speranza nel Silmarillion costituisce il centro d’interesse del saggio di Maria Finello, che esplora le modalità in cui situazioni di mancanza e perdita possano diventare feconde di una dimensione di speranza. Sebastiano Tassinari approfondisce il concetto di Estel come presenza della Speranza nel mondo elfico all’interno degli scritti di Tolkien, attraverso figure iconiche come Aragorn e Arwen, studiando il rapporto fra speranza e morte in Death, gli usi e costumi degli Eldar in relazione ad Arda incorrotta, e il dialogo di Finrod e Andreth che ricapitola la posizione di Tolkien. Marco Casazza individua la presenza di un’ottica tomista nella posizione di Tolkien riguardo alla speranza, con particolare attenzione allo svolgersi delle battaglie epiche contro Sauron. La figura di Samwise Gamgee costituisce l’oggetto principale di attenzione del saggio di Ives Coassolo, che individua nel fedele hobbit compagno di Frodo un’icona potente della speranza teologale.

La seconda parte del libro affronta invece il tema della speranza in altri grandi autori della letteratura fantastica. Paolo Gulisano studia la presenza di questo tema negli scritti di C. S. Lewis, in particolare nel ciclo delle Cronache di Narnia. Luisa Paglieri considera la lotta fra Fantasia e nichilismo ne La Storia infinita di Michael Ende, discutendo sulla speranza tanto nei personaggi ed episodi principali, quanto in quelli apparentemente minori. Marina Lenti affronta invece il ciclo di Harry Potter firmato da J. K. Rowling, considerando l’importanza di un comprimario come Neville Longbottom ai fini dell’economia narrativa. Infine, un testo di Luca Finatti con la partecipazione di Chiara Bertoglio prende in esame il romanzo fantasy degli Inkiostri, I sentieri del Nizhar, e come la speranza vi svolga un ruolo fondamentale.

Per prenotazioni e per acquistare il libro: vitaeditrice@gmail.com – info@inkiostri.net – tel. 0121.37.33.35

C’è del buono in questi mondi. Pellegrini di speranza nelle terre di mezzo

Autore: “Inkiostri”

Editore: Marco Valerio – Vita

Anno di pubblicazione: gennaio 2025

Pagine 200

18,00

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