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Lettere al direttore  

Una poesia dal silenzio della Val Veddasca

Una poesia dal silenzio della Val Veddasca

Una poesia di Mauro Carlesso nata durante un’escursione in alta Val Veddasca sulla sponda lombarda del lago Maggiore.


LA CROCE

Nell’orizzonte, sotto il cielo terso e commovente, si stende il lago,
un lago placido a cui fanno da corona le montagne.
Il lago ci ha uniti.
La montagna ci ha legati.

E su ogni montagna che guarda il lago c’è sempre una Croce.
A benedire o maledire.
Ed ognuno ha la sua, di Croce.
Una Croce che a portarla da soli è eroico.
Ma è anche sfinente.

E la Croce si chiama tristezza,
solitudine,
desiderio,
delusione.
Alle volte si chiama anche beatitudine.
Altre volte gioia,
felicità,
letizia.
Ma la Croce si chiama sempre fatica.

Allora a consolare restano il sole, il lago e le montagne.
Ma resta soprattutto l’orizzonte.
Quell’orizzonte fatto per guardare lontano.
Per cercare, con lo sguardo,
se arriva qualcuno.
Qualcuno che conosciamo,
o che crediamo di conoscere,
e che aspettiamo. Sempre.
Con gioia
o con dolore,
sotto la Croce, tra le montagne, sopra il lago.

Mauro Carlesso

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