27 Agosto 2024
Un sentiero abbandonato è l'inizio di un declino
Roberta Maffiodo e Lodovico Marchisio, con la collaborazione di Alberto Giolitti di Gulliver, per raccontare un’escursione al Monte Motta, esempio di itinerario che si va a perdere.
Caro Direttore,
vogliamo segnalarti come l’abbandono di tanti sentieri produca un lento ma inesorabile declino. Ne è un esempio quello che sale a Monte Motta a Val della Torre.
MONTE MOTTA
Il Monte Motta, ubicato dopo Brione, frazione di Val della Torre in direzione di quest’ultima, poco dopo il Centro Sportivo sulla destra, ove si reperisce l’insegna del negozio agricolo “Agriflora”, è un classico esempio di come l’abbandono di tanti sentieri come questo, producano un lento ma inesorabile declino. Sarà nostra cura segnalare la cosa anche al Comune di competenza, ma prima di tutto urgeva avvisare i possibili frequentatori di questa zona attraverso “Gulliver” che riteniamo, senza ombra di dubbio, sia diventato un sito indispensabile per chi pratica qualunque tipo di itinerari e la più “completa” guida on line d’Italia. Mi sento quindi di avvisare tutti gli escursionisti che ci leggono, di aggiornare scrivendo a redazione@gulliver.it quando scoprono qualche variazione sulla descrizione dell’itinerario da loro percorso. Partiamo quindi dall’ultima revisione di Gulliver apportata il 24/08/2024 relativa al Monte Motta, 627 metri, posta dietro nostra segnalazione che revisiona quella del 24/1/2017 in maniera impeccabile e quindi è doveroso un nostro grazie sincero ad Alberto Giolitti fondatore di “Gulliver” e “papà” del sito, come ama giustamente definirsi in tono scherzoso. A tale proposito Simone Bobbio, giornalista freelance che cura la comunicazione per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e scrive di lupi per i Parchi delle Alpi Cozie, così si esprime in merito a “Gulliver”:
“Esistono ancora sciatori alpinisti che, la sera prima di una gita, non fanno un giro su internet per raccogliere informazioni sulle condizioni della neve nei tanti siti che offrono aggiornamenti sugli itinerari effettuati negli ultimi giorni dagli utenti stessi del portale. In Piemonte spopola “Gulliver”, il primo e storico sito internet di questo genere. Il meccanismo di funzionamento è molto semplice e si adatta in maniera esemplare alle attività che si praticano in montagna d’inverno poiché consente di dare informazioni quasi in tempo reale sulle condizioni assai mutevoli di neve e ghiaccio. Tutti gli utenti del sito possono inserire descrizioni di gite e commenti aggiungendo immagini e osservazioni su temperatura, stato del manto nevoso, compattezza del ghiaccio e su valanghe eventualmente cadute in prossimità dell’itinerario. Insomma, il cosiddetto web 2.0 applicato all’alpinismo, dove l’opportunità di partecipazione interattiva non si limita al post fine a se stesso, ma assume un’utilità anche a livello di sicurezza. Alberto Giolitti, come già detto pocanzi è il fondatore del sito Gulliver che dal lontano 1996 offre un patrimonio di notizie e informazioni su itinerari di scialpinismo, arrampicata su ghiaccio, escursionismo estivo e invernale, alpinismo e roccia, mountain bike e tutte le attività che si praticano in montagna. È la storia di un informatico e guida alpina di Ivrea che lavora per la Olivetti e viene mandato in California, nella Silicon Valley, ad aggiornarsi sulle nuove frontiere della tecnologia. Torna in Italia quando il web è ancora agli albori e apre il primo sito internet dedicato alla comunità di frequentatori della montagna. A distanza di 16 anni, in un mondo che cambia a velocità vorticose e dove le mode passano rapidamente, Gulliver è ancora uno strumento fondamentale di collegamento tra novizi ed esperti dell’alpinismo, provenienti dalle pianure, dalle città e dalle montagne stesse”.
Ci siamo infatti accorti di un totale cambiamento del percorso al Monte Motta con la realtà del 21 agosto 2024, giorno in cui siamo saliti con mio figlio Walter Marchisio, mia moglie Roberta Maffiodo e il sottoscritto oramai 77 enne e con diverse patologie invalidanti, raggiungendo la vetta con l’attuale quanto rudimentale croce in legno (ripristinata da mio figlio il giorno stesso della nostra salita). Sette anni fa al suo posto c’erano invece un ometto e una piccola bottiglietta in plastica con rotolino cartaceo per le firme. Per finire bisogna dare atto che per mia scelta personale ho voluto salire a mio rischio e pericolo questa cima per verificare con l’aiuto di mio figlio, che ci ha tratti in salvo, la situazione non piacevole di come è oggi ridotto questo percorso, attraverso una via di fuga in discesa, molto più diretta, su erba alta quasi verticale, sulla sinistra (verso di discesa) che abbrevia il percorso di salita e ad estremi rimedi Walter ci ha tolto dai guai, ma con due interminabili ore (nel nostro specifico caso) su un itinerario, che sarebbe stato da evitare, anche se il nostro scopo era di “documentare” per aiutare a rimettere in vita, un itinerario che in queste attuali condizioni può diventare davvero pericoloso per tanti escursionisti non preparati al peggio!
DESCRIZIONE ITINERARIO TRATTO INTEGRALMENTE DA GULLIVER
Note
Il Monte Motta, così denominato sulle carte, è una rotondeggiante elevazione sul versante dx orografico della Valle del Casternone, circa a metà sviluppo della lunga dorsale tra il Musinè ed il M. Curt, dominante la SP 177 da breve distanza. La prima parte della dorsale Nord-Est era contrassegnata da una grande croce visibile dalla strada, ormai a terra e non più illuminata.
Più in alto troneggia uno dei grandi tralicci dell’elettrodotto. Escursione forse tra le più brevi esistenti, poco dislivello e quasi niente spostamento, ideale per una certa categoria di fruitori, qualora il sentiero venga ripristinato, perché com’è adesso il “poco dislivello” si sente a causa della difficoltà nel procedere su erba molto alta, che nasconde la traccia da seguire. Panorama sulla Val Casternone totale con anche la vetta del Civrari.
Avvicinamento
Dopo Brione, frazione di Val della Torre in direzione di quest’ultima, poco dopo il Centro Sportivo sulla destra, si reperisce l’insegna del negozio agricolo “Agriflora” posto invece sulla sinistra (sponda opposta). Parcheggiare a bordo strada un po’ prima facendo attenzione al traffico intenso della statale 177.
Descrizione
Imboccare la stradina per l’Azienda Agriflora, raggiuntala attraversare il rio su un ponticello che dà accesso al vasto prato con laghetto d’irrigazione.
Contornarlo verso destra per arrivare sul prato attiguo, quindi a sinistra su debole traccia per abbordare la prima rampa di sentierino contrassegnato da fiocchetti celesti sui rami delle piante (spariti da tempo).
Si arriva in breve alla croce (che giace a terra), quindi al traliccio dal quale su sentierino “omettato” (segnaletica attualmente completamente inesistente), percorrendo la larga dorsale si guadagna la vasta sommità con l’attuale croce in legno.
Cartografia: Torino Pinerolo e bassa Val di Susa – Ultima revisione 24/08/2024
Autori: teddy
Roberta Maffiodo e Lodovico Marchisio
Foto di Walter Marchisio
Articolo redatto con la graditissima collaborazione di Gulliver nella persona di Alberto Giolitti, fondatore del sito
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