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Lettere al direttore  

Siria: chi dobbiamo perdonare?

Siria: chi dobbiamo perdonare?

Caro Direttore,

reportage dalla Siria: Maloula è uno scrigno di case e chiese incastonate nella roccia, scolpite nel fondo della gola dove rieccheggiava l’aramaico, la lingua di Gesù. Una replica mediorientale dei Sassi di Matera. I cristiani di Maloula sono stati  assaliti dai miliziani di Jabat Al Nusra al grido di Allah Akhbar minacciandoli di morte se non si convertivano. Non erano ribelli, erano assassini ceceni, pakistani, egiziani, libici, arabi disturbati nel loro traffico di hashish e di armi dall’esercito regolare assalito dopo che un kamikaze giordano si era fatto saltare con un’auto bomba al posto di blocco posto all’ingresso della città, 18 soldati morti. L’esercito è intervenuto, ma Nashi Wahba, sindaco di Maloula, non si fa illusioni: “Magari questa settimana l’esercito vince e libera le nostre case, ma la prossima Obama potrebbe regalare la vittoria definitiva ai terroristi”. Obama, Nobel per la pace, che vergogna. Ora, chi è il nostro prossimo da amare? Poiché tutti sanno quello che fanno, chi dobbiamo perdonare?

Edoardo simondi
syria
Nella fotografia tratta dal profilo Facebook “The Syrian Revolution” una bambina tiene in mano un cartello sul quale è scritto, in arabo: “Non so niente di politica, e non voglio sapere. L’unica cosa che so abbastanza bene è che io sono affamata!”

 

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