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Lettere al direttore  

Sci e montagna terapia per combattere il Parkinson

Sci e montagna terapia per combattere il Parkinson

Lodovico Marchisio racconta la sua esperienza di pratica di sci e montagna terapia per ritardare la progressione dei sintomi correlati alle capacità motorie nel morbo di Parkinson.

È oramai assodato da un po’ di tempo che scoperte di seri ricercatori suggeriscono che l’esercizio fisico ad alta intensità è benefico per le persone con malattia di Parkinson in fase iniziale, poiché può ritardare la progressione dei sintomi correlati alle capacità motorie. I ricercatori riconoscono però anche che i loro studi hanno alcune limitazioni, in particolare sul fatto che il tipo di esercizio più studiato è l’allenamento sul “tapis roulant”. Ciò significa che i potenziali benefici di altri tipi di esercizi all’esterno delle strutture rimarrebbero sconosciuti se non fossero diffusi attraverso “i media”. A tale proposito (nel nostro caso specifico) meno male che persone valide come il nostro addetto stampa Corrado Martinelli, almeno per quanto concerne la montagna, ha pubblicato su diverse testate di come un gruppetto da me capitanato (col Parkinson e/o la depressione) si sia messo in gioco per spingersi da un’immobilità assoluta a compiere brevi passeggiate in montagna aiutato (nel mio caso anche da figli e moglie). Vedendo come i nostri sintomi con alcuni malati di Parkinson e di depressione che ci hanno seguito, miglioravano di volta in volta, ci siamo spinti ben oltre compiendo “Vie ferrate” sempre più esposte, vie di roccia su falesie e monoliti e ora sciando, per capire fin dove si può arrivare. Ci è però sembrato sterile, fine a se stesso e di poco aiuto alla ricerca ciò che facciamo se non ci appoggiamo a medici e ricercatori, invece di gridare al miracolo per i risultati raggiunti, consapevoli che l’attività fisica può migliorare notevolmente la nostra vita e di altri malati di Parkinson. Restiamo però consapevoli (per non farci illusioni) che non si può guarire sinora da questa e altre patologie similari. Comunque ben vengano questi fantastici miglioramenti (per quanto ci riguarda) che hanno comunque del miracoloso per i luoghi impervi dove ci siamo avventurati (anche se non li consigliamo a nessuno tanto più se non si è esperti dell’ambiente “alpino” perché si mette a rischio la vita dell’accompagnatore e dell’accompagnato). A onor di cronaca non possiamo neppure negare che nel nostro caso, però ha funzionato, specialmente con persone sofferenti di depressione, che ne hanno tratto subito giovamento, ritrovando la voglia di vivere, perché quando ci si trova davanti ad un pericolo reale si ricomincia a riprendere coscienza per ritrovare la voglia di lottare per sopravvivere. Questi esperimenti condotti da noi e ripresi con la telecamera a garanzia dei risultati ottenuti, con stretti familiari come cavie consenzienti non ottengono l’importanza che meritano, se non ci si appoggia però a uno specialista del settore per dare un senso compiuto a tutto ciò. Così ieri ne ho parlato col mio neurologo di fiducia che mi ha in cura per il Parkinson, dottor Alberto Marchet, dirigente medico in neurologia all’ospedale Martini di Torino che tiene molte conferenze sul Parkinson, interessato alle mie prove anche un po’ estreme, tanto da propormi di raccontarle a un prossimo convegno e applicandomi per sette giorni un sensore “Stat on” in grado  di monitorare i correlati sintomi motori per migliorare l’assunzione di decisioni sul trattamento dei farmaci e nel mio caso comprendere come in montagna il mio Parkinson non mi rechi alcun tipo di problema motorio. A questo punto mi sottopongo volentieri all’esperimento continuando (per non trovarci impreparati) ad appoggiarci a strutture, negozi e comprensori che nel nostro ambito, avendo preso a cuore il caso, già ci aiutano ad allenarci e accogliere altri pazienti affetti da tipologie del nostro tipo, fornendoci, tutta la collaborazione possibile.

1. Negozio SPORT MAX a Frossasco i quali titolari Max e Daniela, sono in grado con l’ulteriore collaborazione di un maestro di sci, di fornirci tutta l’assistenza necessaria di cui abbiamo bisogno con strumenti e apparecchiature all’avanguardia, disponendo di un laboratorio con macchinario robotico “Wintersteiger”, leader mondiale nel settore. Assistenza di prim’ordine anche nel trekking, con calzature per ogni tipo di sport grazie al sistema di “Boot Fitting” che offre la possibilità di adattare qualsiasi tipo di calzatura alle personali esigenze al fine di raggiungere il massimo comfort possibile.

2. Sabato 18 gennaio 2025, in concomitanza all’apertura della stagione sciistica (grazie ad un lavoro certosino degli addetti per sparare neve artificiale sulle piste), abbiamo potuto sciare a 22 km da Avigliana, dove abitiamo, con la cortese intervista che ci ha rilasciato il titolare Claudio di Pian Neiretto, con 42 anni di attività alle spalle, che ci ha precisato come questo luogo, senza palazzi, discoteche e locali d’intrattenimento oltre lo sci, sia davvero il posto ideale per famiglie e principianti, con prezzi accessibili a tutti. Spazio per bob e slittini, noleggio sci, scarponi e snowboard a prezzi particolari, locale accogliente con servizio bar e ristorante, scuola di sci con maestri molto preparati e disponibili ad accogliere il nostro progetto. Dal canto mio ho provato insieme a mio figlio Walter, mia nuora Veronica e Roberta che curava le pubbliche relazioni, i miei sci più tecnici, che preparati a meraviglia da Max, dopo sei anni d’inattività, mi han permesso serpentine, curve a corto raggio e di sciare per tre ore come un tempo felice che non pensavo davvero mai più di rivivere!

3. Un’altra risorsa (già descritta da Corrado in un precedente articolo) è rappresentata dalla preziosa collaborazione con l’Associazione “Freewhite Ski Team” di Sestriere, alla quale abbiamo aderito. Essa promuove, organizza e valorizza l’esperienza dello sport e, nello specifico, la disciplina dello sci, come momento aggregativo e d’integrazione sociale. Opera dal 2006 al servizio delle persone con disabilità, fornendo a loro e alle rispettive famiglie un valido supporto psicologico e considerevoli agevolazioni economiche finalizzate ad abbattere ogni genere di barriera, come prezzi scontatissimi per i disabili e scuola gratuita dietro esibizione di un documento d’invalidità correlato a questo tipo di servizio.

Lodovico Marchisio

Foto di Roberta Maffiodo e Walter Marchisio

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