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Lettere al direttore  

Quelli del Transformation festival

Quelli del Transformation festival

Caro direttore,
attraverso le pagine di Vita diocesana vorrei dire il mio grazie a tutti gli intervenuti al Transformation festival. Nato cogliendo il testimone di una newyorchese di Vigone, Caterina Bertolotto, che lo ha vissuto in prima persona lo scorso giugno 2016 a Copenaghen e poi in ottobre a New York, è stato “celebrato” l’1-2-3 febbraio scorso a Pinerolo, per trasformare, andare quindi oltre alla forma consueta della cura della persona e della medicina, in modo complementare, professionale e gratuito. Grazie a terapeuti, operatori per il benessere e medici che hanno donato una spiegazione o una breve trattazione sulla loro specifica disciplina; grazie a chi ha dato la disponibilità agli spazi ed a fare promozione, quindi la Libreria Mondadori e le testate locali; grazie chi ha piegato le sedie e chi ha appiccicato i cartelli. Grazie ai tanti ospiti che hanno vinto le resistenze, e si sono messi alla prova, con curiosità, partecipazione ed interesse, senza giudicare ciò che non si conosce. Grazie anche a chi ci ha sostenuti e incoraggiati, a chi ha partecipato in vari modi.
La disponibilità a collaborare tra terapeuti è molto efficace e preziosa.
Mi sembra sia nato un team. Ed abbiamo sicuramente portato con energia e amore la rottura di pre-giudizi e stereotipi.
Era un’opportunità. Se trovassi il modo vorrei tenere un seminario di “Libera la voce” in una discoteca. Nella condivisione il bene e la gioia si moltiplicano. Ci credo.
Grazie di cuore. Sperando di poter riproporre un’esperienza simile in un prossimo futuro.

Angelica Pons

festival

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