10 Novembre 2014
Papa Francesco e Benedetto XVI: non c’è contrasto
10 novembre 2014
Egregio direttore,
vorrei rispondere alla lettera di Edoardo Simondi, pubblicata sulla scorso numero di Vita. Simondi non coglie la novità e la bellezza del dono che il Signore sta facendo alla sua Chiesa all’inizio di questo terzo millennio: la presenza di un papa e di un papa emerito con marcate differenze di personalità e carismi, e al contempo uniti da una comunione così piena e perfetta da giungere alla pubblica concelebrazione eucaristica. Un dono reso possibile dalla profondità spirituale dei due, che affidano completamente la Chiesa e se stessi alla “salvatrice potestà” di Cristo.Un dono che tutti noi dobbiamo accogliere con gratitudine, senza farci ingannare dalla logica delle contrapposizioni che portano a schierarsi e a dire «io sono di Bergoglio» o «io sono di Ratzinger». Una logica terribilmente “vecchia” (faceva già soffrire San Paolo) ma favorita dalle schematizzazioni di certi moderni media che presentano gli insegnamenti di Francesco come novità assolute (per esaltarle o denigrarle); trascurando il legame di continuità dinamica tra il magistero dei due papi,emergente da una lettura attenta dei loro testi, ricchi anche di connessioni con il magistero dei predecessori, a partire da San Giovanni Paolo II beatificato da Benedetto e canonizzato da Francesco: Giovanni Paolo II che praticò e teorizzò l’ecumenismo, come ci testimonia la “Ut unum sint”, dove si parla della ricerca di nuovi modi per esercitare il servizio petrino; e l’altissimo gesto di amore alla Chiesa che porta a coronamento il pontificato di Benedetto, la grande testimonianza di unione fraterna e reciproca stima fra lui e Francesco, sono proprio una risposta a questa ricerca.
«Nella fraternità di Cristo assumo il suo prezioso lavoro aggiungendo alcuni ulteriori contributi». Queste parole di Francesco nei confronti di Benedetto non valgono solo per la stesura della “Lumen fidei”, ma sono il motivo conduttore di un intero pontificato. Ad esempio, il fatto che la vita del cristiano scaturisca da un incontro con Cristo Risorto e vivente, e non dalla fredda adesione a un’ideologia, è continuamente ribadito da entrambi i papi. Le forti prese di posizione di Francesco sui temi sociali sintetizzano efficacemente le analisi della “Caritas in veritate”.
Anche il tema così “tipicamente bergogliano”delle” periferie” trova un’interessante anticipazione nella risposta data da Bendetto XVI ad un giovane partecipante ad una veglia di preghiera a Montorso il primo settembre 2007: nelle sue parole c’è tutta una messa a fuoco di spunti che il suo successore svilupperà.
Lettera firmata
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