23 Maggio 2017
La Transumanza a Saluzzo
Carissimo Direttore,
domenica pomeriggio il sole splende in cielo concedendo una bellissima giornata, ma non a tutti, siamo dentro ad un bar , quando udiamo provenire da fuori un frastuono a dir poco assordante, ci informano: “È la Transumanza”, terminiamo di consumare ed usciamo, fuori stanno transitando più mandrie di vacche, al cui collo è applicato un collare con sotto agganciato un campanaccio di diversi chilogrammi, sia i collari, che i campanacci, sono decorati con scritte e disegni, lavoro dell’artigianato saluzzese. Le persone presenti lungo il percorso cittadino della Transumanza pare divertirsi un mondo, ci sono: papà, mamme con i loro figli anche piccolissimi. Le vacche proseguono a testa bassa, in ordine lasciando dietro di loro delle scie colorate e puzzolenti di escrementi animali allo stato diarroico. Secondo una ricerca medica la diarrea è presente in un organismo, con problematiche fisiche o psichiche, stress. E’ più che evidente che quelle vacche sono stressate, stressato sarà anche il latte che i mandriani mungeranno a sera, non sarà in ogni caso un buon latte.
È vero che la tradizione della Transumanza è antichissima, ma è anche vero che è vergognoso permettere nel nome di una tradizione e del turismo che vengano torturati inutilmente animali innocenti e senza difesa alcuna. È troppo chiedere un po’ di rispetto a quelle vacche?
Cordiali saluti
Vanni Paschetto
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