30 Maggio 2022
Fenestrelle: il punto di vista del Forte
L’Associazione Progetto San Carlo Onlus, per voce del suo presidente Juri Bossuto, esprime il suo punto di vista sulla gestione del Forte di Fenestrelle a seguito della nuova onerosa concessione fino al 2028.
Altri sei anni di concessione
A giorni registreremo presso l’Agenzia delle Entrate l’atto di concessione demaniale del Forte di
Fenestrelle. Questo ultimo passaggio permetterà all’Associazione Progetto San Carlo ONLUS di
chiudere il lungo percorso che ha confermato i volontari alla gestione del bene storico per altri 6
anni.
Il tentativo di estromettere l’associazione
Il rinnovo della concessione demaniale è stato un traguardo difficile da raggiungere, poiché
faticoso a causa dei colpi di scena che lo hanno contraddistinto, ma non solo. Mentre alcuni enti
territoriali hanno subito inteso la gravità del momento, altri hanno preferito mettere ai margini
l’Associazione Progetto San Carlo con l’evidente scopo di estrometterla dalla futura gestione. Una
dura azione di contrasto alla ONLUS, attuata anche con un ampio uso di affermazioni ingenerose
indirizzate all’Associazione stessa.
L’assenza di confronto con i soggetti pubblici
L’assenza di un Tavolo comune di confronto tra i soggetti pubblici e i concessionari ha creato una
situazione pericolosa di stallo, in cui le dichiarazioni a mezzo stampa si sono sostituite a proposte
praticabili che guardassero al domani del Forte. Le accuse e lo svilimento attuato contro i membri
dell’Associazione, accusati di non essere professionali (chi stabilisce la professionalità… se non i
risultati ottenuti?) senza però mai valutare lo sforzo di una realtà che non riceve finanziamento
alcuno per la gestione, hanno determinato una sensazione di sconforto iniziale a cui è seguito in
compenso un grande desiderio di riscatto.
Una concessione gravosa
L’attuale nuova Concessione è molto più stringente rispetto a quella scaduta in febbraio 2021, e
impegna il concessionario a compiti e obblighi davvero gravosi, tra cui il pagamento dell’IMU e il
rilascio della certificazione energetica per l’intero comprensorio. Oltre all’Associazione Progetto
San Carlo, e malgrado i sentori iniziali e le manifestazioni di interesse presentate da alcuni individui
residenti nel medesimo condominio romano, nessun altro soggetto ha presentato l’offerta per
acquisire la gestione della fortezza. Il bando, lo vogliamo ricordare, prevedeva quale unico criterio
di assegnazione la maggior offerta, partendo da un canone annuo di circa 500,00 euro: l’offerta
più alta determinava la vittoria di colui che la presentava.
Scongiurato il rischio chiusura
La nostra offerta, protocollata in un clima di grande scoraggiamento, ha scongiurato il rischio che la
fortezza rimanesse chiusa ed inattiva per chissà quanto tempo e con conseguenze devastanti per il
monumento settecentesco. L’offerta inoltre è stata presentata nonostante un ricorso depositato
dall’Associazione stessa presso il T.A.R. Piemonte: atto giudiziario in cui veniva contestato
puntualmente il bando di assegnazione, ritenuto non idoneo ad una struttura di grande valenza
storico/culturale che ritenevamo dovesse prevedere competenze specifiche.
I contributi revocati
Nelle more delle procedure di rilascio della concessione, è stato revocato il contributo regionale di
500.000,00 euro destinato dalla Legge Regionale n.9 del 19/03/2019 a interventi vari da realizzare
al Forte delle Valli (rifacimento del tetto del quartiere di mezzo e del tetto della chiesa) ed al Forte
San Carlo (ultimazione locale servizi aggiuntivi sulla piazza d’armi). Privati del contributo regionale,
oggi sono a rischio anche i 50.000,00 euro stanziati dalla Fondazione CRT a cofinanziamento del
medesimo progetto. Il ritardo nella procedura di rilascio della concessione è stato causato anche
da azioni che l’Associazione non ha condiviso sin da subito per la loro non fattibilità reale, nonché
per essere le medesime frutto di pura demagogia (quali l’acquisizione del bene al patrimonio
comunale poi rivelatasi non percorribile per l’onerosità che sarebbe ricaduta anche sulle “casse
comunali fenestrellesi” derivante dai molteplici e gravosi impegni riguardanti i tanti interventi di
recupero richiesti per la messa in sicurezza dell’intero compendio).
L’incerto recupero delle risorse
L’Associazione si è già immediatamente attivata per il recupero di tali somme, sapendo di
imbarcarsi in un’operazione dall’esito incerto. Risultano persi pure i 500.000,00 euro, assegnati
dalla Regione Piemonte con DGR n.27-1743 del 13/07/2015 modificata con DGR n. 35- 3263 del
9/5/2016 e n. 45-6151 del 15/12/2017 che sarebbero serviti per la messa in sicurezza della Ridotta
Carlo Alberto (sulla S.R. 23 del Sestriere) e per interventi di sistemazione della strada di accesso al
Forte.
La differenza tra Fenestrelle e Bard
La ONLUS, che opera da oltre trent’anni, ha ripreso a pieno ritmo le sue attività, buttandosi alle
spalle il complicato periodo trascorso negli ultimi due anni. La speranza che accompagna la
riapertura è quella di poter intraprendere, con tutta l’energia possibile, l’antico impegno di
valorizzazione del Forte più grande d’Europa. A chi cita Bard quale esempio virtuoso è bene
ricordare che quest’ultimo ogni anno riceve dalla Regione Valle d’Aosta alcuni milioni di euro per la
gestione, mentre al Forte di Fenestrelle si lavora in autogestione, ossia a zero contributi.
Auspichiamo che le attenzioni manifestate nei riguardi della fortezza da molti enti pubblici durante
la costruzione del nuovo atto di concessione e che hanno conferito alla stessa il termine di “Bene
faro”, siano fattivamente riscontrabili anche nei prossimi anni con impegni anche economici
precisi e puntuali.
Novità sì, ma frutto del confronto
Noi non temiamo le novità e neppure il progresso: dubitiamo però da sempre sulla bontà di scelte
nate in percorsi privi di trasparenza e mutilate del confronto con chi da decenni si prende cura del
fantastico, quanto complesso, bene comune alpino fortificato.
Un grazie ai sostenitori
Infine, un grazie sincero a chi ci ha sostenuto nell’ora più buia per il Forte e un invito al dialogo
senza preconcetti generati da “pettegolezzi da bar” a chi ha fatto di tutto (e a tutti i livelli
amministrativi) per cacciarci, con il rischio di vedere distrutti tanti anni di recupero.
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