Caro Direttore,

siamo un gruppo di cittadini, comitati e associazioni del Pinerolese  preoccupati dell’impatto che un progetto come quello della multinazionale turca Kastamonu a Frossasco può avere sul nostro territorio.

Il progetto prevede la riattivazione del  sito industriale ex Annovati Trombini, con l’aggiunta (oltre all’inceneritore già presente ex Trombini)  di un inceneritore destinato a bruciare i rifiuti di produzione in quantitativi simili anzi superiori (90mila tonnellate annue, omologato per 10 tonnellate l’ora!) all’inceneritore pubblico che brucia la raccolta indifferenziata di Livorno e provincia.

Per il quantitativo previsto di rifiuti legnosi  movimentati (400.000 tonnellate annue, poco meno dei quantitativi del Gerbido) è previsto il transito nel pinerolese di oltre 100 tir al giorno, alcuni con carico pericoloso.

Le emissioni complessive dei camini previsti ammonterebbero a circa 900.000 metri cubi l’ora, più di 21 milioni di metri cubi / giorno, 7 giorni alla settimana, per anni.

Tutto questo in un sito  mai bonificato, a ridosso di abitazioni e di attività agricole che producono per la filiera dell’agroalimentare, a poche centinaia di metri da scuole e  quartieri residenziali di pregio, a meno di 4 km da Pinerolo.

Tutto questo, ancora, in un sito che storicamente ha causato problematiche ambientali  sin dalle precedenti gestioni, che pure movimentavano meno della metà dei quantitativi di rifiuti, e in una zona, la Val Noce, che pur essendo immersa nella bellezza delle campagne piemontesi ha pagato e paga periodicamente tributi elevatissimi in termini di inquinamento persistente (a quanto sopra si aggiungano l’incendio dei boschi nel 2016, l’incendio di 12 giorni proprio alla Kastamonu nel 2019, che ha coinvolto 80 mila tonnellate di rifiuti, e  il recente incidente alla CIA di Roletto solo per rimanere negli ultimi 5 anni).

Oggi c’è maggiore consapevolezza relativamente ai danni e alle malattie legate all’inquinamento (tumori, malattie cardiovascolari, nascite pretermine…), si parla tanto di necessità di riduzione delle emissioni, Agenda 2050, consumo di suolo zero… ma anche qualora restasse nei limiti, quello in progetto a Frossasco sarebbe un impianto altamente impattante per salute ed ambiente (ricordiamo le emissioni di diossina e formaldeide, previste in grandi quantitativi e difficilmente misurabili).

Certo pesa la promessa di posti di lavoro (60, stando alle dichiarazioni dell’azienda alla stampa quando rilevo’ la fabbrica nel 2017) ma riteniamo che favorire impianti industriali altamente inquinanti  non solo costituisca un danno per ambiente e salute, per le attività presenti e per il valore delle abitazioni dei residenti, ma anche certamente per i numerosi progetti, attuali e futuri, che puntano a creare occasioni occupazionali pulite e piu’ coerenti con la vocazione del nostro territorio  (produzioni bio, agriturismi, artigianato, rsa…).

Dunque in queste settimane si sta decidendo il  futuro del pinerolese: periferia industriale della Pianura Padana, o territorio con elevata qualità della vita, attraente per il turismo di prossimità e dove attività pulite si alternano con aziende di filiera agroalimentare?

Su queste premesse si basano le iniziative: gli incontri informativi con esperti in assenza di incontri istituzionali, i banchetti di raccolta firme sulla petizione,  ufficiale e regolarmente depositata, indirizzata al sindaco di Frossasco e sulla lettera alle istituzioni.

A questo si aggiungono la presa di posizione con delibere contrarie assunte all’unanimità da parte dei consigli comunali delle amministrazioni vicine, la protesta degli agricoltori che hanno marciato coi trattori, la nascita di un comitato cittadino.

Il procedimento per il rilascio delle autorizzazioni di impatto ambientale, che si svolge in Città Metropolitana di Torino, prevede la possibilità di partecipazione dei Sindaci del territorio che possono esprimere il loro parere. Ogni tentennamento o presa di posizione poco chiara sarà considerata, come da normativa sulle semplificazioni, silenzio – assenso: è quindi necessario che i Sindaci, le amministrazioni e i cittadini tutti si attivino per la salvaguardia del territorio.

Inoltre all’Amministrazione di Frossasco in particolare competono in esclusiva le variazioni urbanistiche propedeutiche alla realizzazione del progetto: senza la concessione dei metri quadri necessari all’ampliamento, senza una modifica alla viabilità e senza l’eliminazione del divieto di inceneritore presente sul piano regolatore il progetto NON é realizzabile e l’azienda potrebbe riavviare la sola produzione dopo aver messo a norma i presidi ambientali.

Il Gruppo di Cittadini Attivi “Frossasco Ambiente”

CAAPP – Comitato Ambiente Agricoltura Pedemontana Pinerolese

Comitato Uniti in ValNoce per un Futuro sano e sostenibile

ARCI Valsusa – Pinerolo

Associazione Direfarecosolidale

Associazione S.Psicosintesi

Associazione Pensieri in Piazza

Fridays for Future-Pinerolo

Associazione La Terrà Galleggiante