14 marzo 2015

Spett.le Redazione,

i rapporti di coppia, si sa, non sono perfetti ma ciò che vado a raccontarti è ben lontano dal chiamarsi “amore”.

Esiste una spiegazione ben precisa al fatto che le violenze domestiche denunciate e interrotte siano molto meno di quelle commesse e taciute dalle stesse vittime. A dare un senso a questa, solo apparente, irrazionale affermazione è una patologia. Si chiama “sindrome della donna maltrattata”.

Coloro che ne sono affette superano i diversi stadi della patologia e non denunciano i propri torturatori, anzi… Uno stadio di questa preoccupante patologia è quello della negazione a se stesse prima ancora che agli altri.

Le donne affette rifiutano la consapevolezza di ciò che succede perché lo accettano, considerando la cosa come diretta conseguenza di un proprio cattivo comportamento o mancanza (ho cucinato male, non sono stata abbastanza carina, ho risposto, ecc.).

Un’altra sindrome assai simile è quella di “Asperger” e diciamo che (purtroppo) contribuisce ad aumentare il numero di coloro che subiscono atti di bullismo.
Le persone affette possono essere vittima di bulli a scuola perché gli altri bambini pensano che loro sono diversi.

Subire atti di bullismo significa essere trattato molto male da altre persone.
Anche in questo caso, le vittime non reagiscono e molto spesso giustificano i propri torturatori perché li pervade un senso di inadeguatezza. In pratica, chi subisce questi comportamenti tace perché sostiene di meritarseli. Non è vero. Nessuno può meritare violenza.

Piera Bessone
Presidentessa Associazione Donne Pinerolesi

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