10 Luglio 2013
Vita Junior 7 luglio

Chi ama vive
(Lc10, 25-37)
Gesù non è venuto sulla terra per cambiare la Legge di Mosè ma per farla capire fino in fondo. Il grande profeta Mosè ha dato al popolo Ebreo le parole udite da Dio, e Gesù è la Parola stessa di Dio fatta uomo.
Gesù però è la luce vera venuta nel mondo che illumina in modo speciale e nuovo tutte le cose, anche le antiche parole della Legge. Gesù e Mosè parlano dunque con la stessa voce: per avere in eredità la vita eterna bisogna fare una cosa sola, amare.
Prima di tutto amare Dio e poi amare le persone che sono vicino a noi come amiamo noi stessi. Gesù spiega queste cose con una parabola in cui i personaggi che dovrebbero essere migliori e più buoni, un sacerdote e un levita, si comportano invece molto male, da grandi egoisti che non vogliono avere niente a che fare con i bisogni, i problemi e le difficoltà delle persone che incontrano sul loro cammino.
Tutti e due infatti vedono l’uomo derubato e ridotto in fin di vita dai briganti, ma non pensano neppure per un attimo di avvicinarsi e aiutarlo. Anzi, lo evitano con cura, fanno il giro largo per non sporcare le belle vesti con il sangue delle sue ferite e proseguono passando dall’altra parte. Sono persone importanti, il loro tempo è prezioso e non possono perderlo con quel malcapitato, anche se, forse, in questo modo perderanno la loro vita.
Poi arriva il samaritano, un uomo considerato peggiore degli altri perché è di un’altra regione, un uomo di cui si dice che è meglio non fidarsi. E cosa fa questo uomo così cattivo? Vede il ferito e ne ha compassione.
Comincia a soffrire insieme a lui, si avvicina, lava le ferite con olio e vino e fa tutto quello che è in suo potere per aiutarlo. Certamente si macchia anche con il suo sangue… Il samaritano non scappa davanti a un bisognoso ma se lo pende in carico, si prende cura di lui, si sente responsabile per lui. Sa che quel ferito è suo fratello e lo ama come se stesso, anche se non lo ha mai visto prima.
Facendo questo il samaritano “perde” certamente un po’ del suo tempo ma nello stesso momento trova la vita senza fine che Gesù ha preparato per tutti quelli che sanno amare. Ogni giorno, quando preghiamo, chiediamo anche noi al Signore la grande grazia di essere capaci di fare altrettanto.
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