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Vita Junior 6 ottobre

Vita Junior 6 ottobre

Gesù ti preghiamo, aumenta la nostra fede

(Lc17,11-19)

VANGELO IN STAMPATELLOI lebbrosi di cui si parla nel Vangelo non sono semplicemente dei malati. Al tempo di Gesù queste persone erano le più sfortunate e le più infelici di tutte. Soffrivano per una malattia terribile e incurabile che copre il corpo di piaghe e rende irriconoscibili i volti.

Ma non solo, perché questi erano anche considerati grandi peccatori colpiti dal castigo di Dio ed erano costretti a lasciare tutto, la famiglia, la casa, gli amici, il lavoro, il villaggio in cui vivevano.

I lebbrosi si ritiravano in piccole comunità, nascoste in luoghi appartati dove non potevano incontrare nessuno. Erano ancora vivi, ma sembravano già morti e sepolti, senza gioia né speranza. Veramente non era possibile immaginare qualcosa di più brutto che diventare lebbrosi.

Per questo quando Gesù guarisce in un solo momento dieci lebbrosi, compie un segno grandissimo che fa vedere molto bene la potenza di Dio Padre e Creatore che agisce in lui.

I dieci lebbrosi ricevono un dono preziosissimo che non potevano neppure immaginare. Ora sono guariti, sono di nuovo vivi, possono tornare nel loro villaggio dalle persone che amano, riabbracciare figli, mogli, mamme, papà, amici…Gesù non poteva fare di più per loro.

Ma, passato il primo momento, solo uno di loro torna indietro per lodare Dio e ringraziare Gesù. E chi è questo unico ex lebbroso riconoscente? Uno straniero, un Samaritano, una persona che tutti considerano peggiore delle altre, con idee sbagliate su Dio e sulla religione.

Questo Samaritano però una cosa almeno la conosce molto bene, sa che Gesù porta la salvezza e la vita. Questa è la cosa più importante, l’unica che serve, l’unica che fa la differenza, l’unica che oggi anche noi dobbiamo sapere e credere sempre più fortemente.

Gesù noi crediamo, ma aumenta la nostra fede.

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